Un algoritmo in grado di supportare i chirurghi ortopedici, fornendo loro una diagnosi automatizzata, le indicazioni al trattamento e dispositivi medici realizzati su misura con la stampa 3D
Si chiama e-Lisa: e-Learning Interactive Surgeon Assistant, un insieme di algoritmi in grado di fornire ai chirurghi una diagnosi automatizzata delle fratture e la relativa indicazione al trattamento. È il progetto di punta della startup di Napoli nata circa 3 anni fa, che opera nell’ambito dell’ortopedia e della traumatologia, frutto dell’incontro tra Fabrizio Fiorentino, esperto di digital transformation, Raffaele Russo, chirurgo ortopedico e traumatologico, e Livia Pietroluongo, esperta nella realizzazione di modelli matematici.
La missione di e-LISA è quella di minimizzare gli errori commessi da radiologi e chirurgi in fase di diagnosi delle patologie delle grandi articolazioni per migliorare la qualità della vita dei pazienti affetti da patologie o colpiti da traumi delle articolazioni. Per raggiungere tale obiettivo la società E-LISA intende standardizzare la branca della traumatologia legata alle articolazioni realizzando dispositivi e software in grado di effettuare diagnosi e assegnare terapie in modo completamente automatizzato.
e-Lisa, e-Learning Interactive Surgeon Assistant
Cresciuta all’interno dell’Incubatore d’impresa di Campania New Steel a Città della Scienza che da oggi è entrata a far parte del gruppo del Pineta Grande Hospital di Castel Volturno. La startup è riuscita a sviluppare un algoritmo in grado di riconoscere automaticamente la gravità delle fratture e di associare l’approccio chirurgico più adatto per il caso in esame. L’operatore potrà così conoscere in anticipo gli esiti di qualunque tipo d’intervento di ortopedia o di traumatologia e scegliere quello che offre meno rischi ed è più efficace per il paziente. La procedura prevede l’invio della tac o di una risonanza magnetica per ottenere una pianificazione dell’intervento virtuale oppure ottenere una ricostruzione tangibile tramite una stampante 3D. Queste innovazioni permettono di effettuare interventi più precisi e di maggiore qualità e a giovarne sono i pazienti che possono recuperare maggiore mobilità e avere un percorso post-operatorio meno doloroso.
e-Lisa, l’algoritmo che anticipa l’esito degli interventi
Prevedere con esattezza l’esito di un intervento chirurgico. Poter vedere nel dettaglio e in 3D il tipo di frattura ancora prima di operare e poter scegliere gli strumenti operatori più adatti. Ottenere trattamenti terapeutici su misura, specificamente calibrati per il caso in questione, minimizzare i tempi dell’operazione e ottimizzare l’outcome del paziente. E’ la piccola grande rivoluzione dell’Ortopedia, attuata da e-Lisa. Un progetto cresciuto all’interno dell’Incubatore di impresa New Steel a Città della Scienza, in cui le nuove tecnologie e l’ingegneria si applicano, in modo fortemente innovativo, alle scienze biomediche. Una scommessa su cui ha deciso di puntare una delle più grandi realtà ospedaliere del Sud Italia, il gruppo La Nuova Domiziana che, oltre al Pineta Grande Hospital di Castelvolturno, comprende varie cliniche sul territorio campano.
“Quando riceviamo riceviamo una tac il nostro sistema riesce a dirci in pochi minuti quanto è grave una frattura e ci suggerisce gli strumenti più adatti per trattarla. Ad esempio, indica al chirurgo la dimensione delle viti, degli strumenti protesici più adatti”. e-LISA interviene soprattutto negli interventi molto complessi, come ricostruzioni ossee, trapianti o impianti di protesi, per i quali prevede anche la realizzazione di dispositivi medici su misura, biocompatibili, modellati e poi stampati in 3D.
e-Lisa e l’importanza della stampa 3D
e-Lisa ha sviluppato un servizio di preparazione operatoria che per i casi più complessi prevede anche la realizzazione di un dispositivo medico su misura, modellato e poi stampato in 3D, attraverso delle tecnologie che permettono la realizzazione di un dispositivo biocompatibile. In particolare, ci viene richiesto dai chirurghi per effettuare dei tagli o delle forature in maniera estremamente accurata e precisa. Senza questi dispositivi il chirurgo fino a ieri andava a mano libera, cosa che ovviamente lo esponeva a dei rischi. Invece oggi pianificando l’intervento e avendo un dispositivo custom-made per quel determinato paziente, si ottiene un livello di accuratezza maggiore e ovviamente a beneficiarne sono i pazienti.
A febbraio è arrivato anche il brevetto per il sistema, che si avvale della collaborazione con l’Università Federico II di Napoli – in particolare con Icaros (Interdepartmental Center for Advances in Robotic Surgery) e Prisca Lab (Projects of Intelligent Robotics and Advanced Cognitive Systems) e del supporto del gruppo Pineta Grande Hospital di Castel Volturno.
“Siamo estremamente felici di essere entrati a far parte di un gruppo prestigioso come quello del Pineta Grande Hospital – ha dichiarato Fabrizio Fiorentino, AD di e-LISA – per lo sviluppo dei nostri servizi è fondamentale collaborare con eccellenze del settore ma soprattutto siamo stati fortunati ad incontrare una realtà molto attenta all’innovazione e alla qualità dei servizi che offre. Il nostro obiettivo è di trasferire il servizio che oggi offriamo anche su altri distretti corporei in modo tale da poter soddisfare le esigenze del maggior numero di pazienti e di garantire elevati standard qualitativi in sala operatoria”.