Nonostante i rinvii nel corso degli anni, la consegna pacchi tramite droni ha iniziato a muovere i primi passi, esplorando una nuova frontiera della logistica. Dopo i test negli Stati Uniti, anche in Italia Amazon punta a proporre il servizio smart per i propri clienti che acquistano sull’ecommerce. Ma è passato oltre un decennio, come ha ricordato The Verge, da quando Bezos si era esposto sul tema: entro quattro anni, diceva nel 2013, la multinazionale avrebbe fatto decollare i droni. Non è andata proprio così.
Droni per le consegne: dove è avvenuto il primo test in Italia
A San Salvo, in Abruzzo, è decollato nelle scorse ore un modello dell’MK 30, drone in grado di trasportare fino a 2,500 kg e volare fino a 12 km di distanza dal punto di partenza. L’obiettivo della multinazionale è inaugurare la flotta e metterla in servizio nel 2025. Amazon ha un deposito di smistamento a San Giovanni Teatino, in provincia di Chieti.
«Stiamo lavorando insieme – ha detto il Direttore Generale dell’ENAC Alessio Quaranta il settembre scorso, parlando dell’incontro con Amazon – seguendo un approccio autorizzativo incrementale in relazione alla complessità delle operazioni, assicurando la safety anche tramite l’istituzione del primo U-space in Italia». Per effettuare il volo di prova delle scorse ore la Big Tech ha ottenuto i permessi al decollo dall’ente.
Il drone MK 30 sfrutta la tecnologia di computer vision della Big Tech. Online circolano immagini e video del test, rilasciati dall’azienda stessa. La stampa infatti non ha potuto documentare il volo in presa diretta. Da quel che si sa il drone rilascerà il pacco a pochi metri da terra per poi rientrare alla base. Su StartupItalia ci siamo occupati negli anni di questa innovazione. Negli USA anche Walmart, il colosso della grande distribuzione, sta battendo questa via per competere in ambito logistica ed ecommerce.