La prestigiosa testata scientifica ha voluto riconoscere i contributi di 5 donne e 5 uomini ai quali è stata affiancata anche l’intelligenza artificiale. Per la rubrica “Spazio al futuro”, l’astrofisica Patrizia Caraveo ci spiega chi sono e che cosa hanno fatto di eccezionale
Nel fare la scelta dei personaggi più significativi del panorama scientifico del 2023, Nature ha voluto riconoscere i contributi di 5 donne e 5 uomini ai quali è stata affiancata anche l’intelligenza artificiale (AI) che quest’anno è diventata una presenza sempre più pervasiva, certamente utile ma spesso ingombrante, nel lavoro di molti scienziati (e non solo).
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Svetlana Moisov
Svetlana Moisov è una scienziata settantenne americana di origine iugoslava che ha svolto un ruolo fondamentale nello sviluppo di quella che Science ha incoronato come la medicina dell’anno. Parliamo dei prodotti anti-diabete ed antiobesità che stanno spopolando grazie alla loro azione dimagrante, cosa che li fa usare anche da persone sane alla ricerca di un modo rapido e facile di smaltire i chili di troppo. Oltre a essere una medicina di straordinaria importanza nel nostro mondo che registra una sempre maggiore percentuale di obesi, il farmaco, commercializzato con diversi nomi in giro per il mondo, è, e sarà, una fonte di guadagno stratosferico per le industrie farmaceutiche che utilizzano (e riconoscono) il lavoro dei ricercatori che hanno dedicato anni a studiare i principi attivi basati sul GLP-1 un ormone che sopprime l’appetito. Una delle prime scienziate a isolare e caratterizzare la forma attiva del GPL-1 negli anni ’80 fu proprio Svetlana Moisov, che lavorava a Boston al Massachusetts General Hospital dove ha diretto un laboratorio che sintetizzava proteine che sarebbero poi state utilizzate da altri per i loro studi. La scienziata dimostrò che la forma attiva dell’ormone faceva produrre insulina nei ratti e questi studi permisero ad altri di evidenziare che il GLP-1 poteva abbassare il livello del glucosio nel sangue. Da questo importantissimo punto di partenza venne sviluppata la versione analoga del GPL-1, chiamata semaglutide, che è il principio attivo del farmaco che oggi va a ruba con un giro d’affari di un miliardo al mese.
Thomas Powles
Direttore del Barts Cancer Center di Londra, Thomas Powles ha sviluppato un nuovo trattamento del cancro alla vescica grazie al quale viene raddoppiata l’aspettativa di vita di malati nello stadio avanzato. Secondo gli esperti, la combinazione di un farmaco chemioterapico con un anticorpo, capace di puntare dritto alle cellule tumorali, è il risultato più dirompente nella cura del cancro alla vescica ottenuto negli ultimi 40 anni. Quando, durante il suo intervento al congresso di oncologia di Madrid, Powles ha mostrato i dati che evidenziavano come i malati trattati con il suo metodo avevano un’aspettativa di vita di 2,5 anni contro i 16 mesi del trattamento classico, i suoi colleghi lo hanno applaudito a scena aperta. Powles ricorda di avere fatto molti tentativi infruttuosi prima di arrivare alla combinazione giusta e sottolinea che la cosa più importante è convince i finanziatori a investire nella ricerca.
Katsuhiko Hayashi
Biologo giapponese, Katsuhiko Hayashi è riuscito a produrre un topolino partendo dalle cellule di due maschi. Per trasformare una cellula maschile in una femminile occorre prima farle perdere il cromosoma Y e poi trovare il modo di raddoppiare il cromosoma X, una procedura tutt’altro che banale che lo scienziato descrive come “non così difficile”. La cellula uovo è stata fecondata e gli embrioni sono stati inseriti nell’utero di topine. Da 630 embrioni sono nati 7 topolini. Hayashi adesso vuole fare le cose in grande e vorrebbe provare con i rinoceronti bianchi, dei quali esistono solo due esemplari femmine. Hayashi ammette che lavorare con i rinoceronti sarà più difficile che con i topi, ma le difficoltà non lo spaventano.
Halidou Tinto
Halidou Tinto dirige la Clinical Research Unit of Nanoro in Barkina Fasu. Oltre a sviluppare nuovi farmaci occorre organizzare i test per verificarne l’efficacia e Halidou Tinto è stato un player fondamentale per organizzare i test del vaccino contro la malaria che è un killer spietato e, in Africa, ogni anno è responsabile della morte di 500.000 bambini sotto i 5 anni. Dopo la laurea in Belgio, Tinto ha rinunciato a intraprendere una carriera in una università americana perché voleva tornare in Burkina Fasu e dare il suo contributo. Ha aperto un piccolo centro a Nanoro con 10 persone. Nonostante nessuno ci credesse, ha chiesto che il suo centro entrasse nei test finali del vaccino antimalarico. È stato necessario portare l’elettricità e le strade a Nanoro ma il centro, che adesso impiega 400 persone, è stato fondamentale per l’approvazione del vaccino in Africa, un continente che si deve preparare ad affrontare i problemi (anche di salute) creati dal cambiamento climatico.
Marina Silva
La brasiliana Marina Silva combatte cercando di controllare il disboscamento della foresta amazzonica. Storica collaboratrice del presidente Lula, Marina Silva ha ripreso il suo posto a capo del ministero dell’ambiente e del cambiamento climatico che aveva già occupato dal 2003 al 2008 durante il primo e secondo mandato di Lula. Allora era riuscita a diminuire di molto l’allarme deforestazione che, purtroppo, era tornato altissimo sotto il presidente Bolsonaro. Adesso Marina Silva è di nuovo al lavoro per combattere il disboscamento illegale e salvare il polmone verde del mondo. In effetti, dall’inizio dell’anno le immagini satellitari mostrano che la situazione è già migliorata e noi sappiamo che gli alberi sono necessari per imprigionare CO2 ed aiutare a combattere il cambiamento climatico.
Eleni Myrivili
Salvare il pianeta dal surriscaldamento è precisamente il lavoro di Eleni Myrivili, una politica greca che è la prima persona a ricoprire la carica di chief heat officer delle Nazioni Unite con il compito di mitigare gli impatti catastrofici del cambiamento climatico. Alla fine del 2023, che passerà alla storia come l’anno più caldo di sempre, non possiamo dimenticare che le ondate di calore hanno conseguenze letali per la parte più debole della popolazione, risultando in un aumento della mortalità. Eleni Myrivili vuole che la gente sia consapevole della pericolosità delle ondate di calore estreme e chieda ai politici di rendere le città più resilienti, adottando soluzioni rinfrescanti naturali e limitando l’uso dei combustibili fossili.
Annie Kritcher
Per attuare la transizione energetica occorre trovare altre sorgenti di energia pulita. L’ingegnere nucleare americana Annie Kritcher, coordinatrice della squadra che, alla US National Ignition Facility del Lawrence Livermore National Laboratory in California, cerca di replicare il processo che tiene acceso il Sole partendo dall’idrogeno per formare elio. Realizzare e controllare la fusione termonucleare fornirebbe energia pulita senza produzione di scorie radioattive, peccato che non sia facile perché bisogna portare l’idrogeno a temperature di milioni di gradi. Al LLNL utilizzano 200 laser di potenza che sparano tutti insiemi su un cilindretto di oro che contiene idrogeno e, se l’esperimento ha successo, l’innesco della fusione libera più energia di quella che è stata utilizzata dai 200 laser. Nel 2023 il gruppo di Annie Kritcher è riuscito per 3 volte a fare innescare la reazione ottenendo circa il doppio dell’energia utilizzata. Un buon punto di partenza, anche se ci vorranno ancora molti anni (e molta ricerca) per arrivare a poter replicare in piccolo il nostro Sole.
James Hamlin
Un metodo diverso per arrivare alla fusione passa dal confinamento magnetico del gas caldissimo, un processo che richiede campi magnetici elevatissimi che vengono ottenuti facendo passare corrente in conduttori raffreddati a temperature bassissime, in modo che diventino superconduttivi, un processo complicato e costoso. Da anni si insegue il sogno di ottenere la superconduttività a temperatura ambiente e a marzo Nature aveva pubblicato il lavoro di Ranga Dias e Ashkan Salamat che sostenevano di averlo fatto. La cosa era sembrata sospetta a James Hamlin, fisico americano ed esperto di superconduttività, che ha indagato a fondo sul risultato dimostrando che non era credibile perché il metodo avevo troppi punti oscuri. Le sue critiche, che non hanno avuto risposte convincenti, hanno convinto gli editori di Nature a ritirare il lavoro. Hamlin ha un posto strano nel gruppo dei magnifici 10 perché non ha ottenuto un risultato importante, ma piuttosto ne ha falsificato uno dimostrando che con il metodo scientifico non si scherza.
Kalpana Kalahasti
Chi, invece, ha centrato a pieno il suo obiettivo è la manager ingegnere aerospaziale indiana Kalpana Kalahasti, colei che sta dietro al successo del programma Chandrayaan 3 che, a fine agosto, è riuscito a fare allunare il lander Vikran facendo dell’India la quarta potenza spaziale ad essere riuscita ad allunare. Si è trattato della ripetizione della missione Chandrayaan-2, schiantatasi sul suolo lunare nel settembre 2019. Da quel momento, Kalahasti e la sua squadra hanno inseguito il sogno di riuscire ad allunare, imparando dagli errori fatti. Il successo è stato epocale: Chandrayaan-3 ha portato tutta l’India sulla Luna.
Ilya Sutskever
Un personaggio complesso, nato in Unione Sovietica, ha bruciato le tappe scolastiche in Israele per poi trasferirsi in Canada. Ilya Sutskever è uno dei visionari dietro lo sviluppo dell’intelligenza artificiale generativa basata sui large language models (LLM) che nel 2023 è entrata di prepotenza nel panorama scientifico e sociale. Tutti abbiamo sentito parlare, a volte con ammirazione, altre con preoccupazione di ChatGPT (dove GPT significa Generative Pre-trained Transformer) che Nature ha voluto includere come game changer non umano “esploso” nel 2023. Dietro a ChatGPT c’è Open AI, una società nata nel 2015 che annovera Sutskever tra i suoi fondatori. Una società capace di attirare finanziamenti miliardari che ha vissuto un periodo travagliato a novembre quando il suo CEO Sam Altman è stato licenziato dal consiglio di amministrazione, per poi essere riassunto pochi giorni dopo.
Tra coloro che avevano espresso dubbi sulla gestione di Altman c’era Ilya Sutskever che, come membro del consiglio d’amministrazione, ha votato per il licenziamento per poi pentirsene e lasciare il posto nel CdA quando Altman è tornato. Entrambi sono personaggi dalle molte sfaccettature mentre Sutskever è stato scelto da Nature per il suo contributo allo sviluppo del GPT ma anche per le sue preoccupazioni di natura etica, Sam Altman è stato nominato CEO dell’anno da TIME. Nel mondo dell’intelligenza artificiale non sono tutte rose e fiori. Oltre alle lotte intestine all’interno di Open AI, si prospettano battaglie legali. Il New York Times, per esempio, ha appena citato a giudizio Open AI per il mancato rispetto del copyright delle migliaia di articoli della testata che sono stati utilizzati per istruire ChatGPT che adesso ha imparato a scrivere con lo stile del quotidiano e può fargli concorrenza.