Questa app, realizzata in collaborazione con il World Food Programme e con l’appoggio di Google e Apple, permette di donare pasti ai bambini denutriti e ai rifugiati siriani. Bastano 40 centesimi al giorno per contribuire a cambiare, per davvero, il mondo.
Cosa possiamo comprare con 40 centesimi? Forse solo un caffè, di dubbia qualità, alla macchinetta dell’ufficio. Eppure, come sottolineano gli inventori di questa app, ShareTheMeal, con quella modestissima somma potremmo essere in grado di sfamare per un intero giorno un bambino bisognoso.
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ShareTheMeal è stata realizzata in collaborazione con il Programma alimentare mondiale delle Nazioni Unite (World Food Program) e con l’appoggio di Google e Apple. IL WFP è una delle più grandi agenzie umanitarie impegnate nella lotta contro la fame. Ogni anno raggiunge in media 80 milioni di persone portando assistenza alimentare e sostegno. È finanziata al 100% su base volontaria e il 90% delle donazioni arriva a destinazione.
Come funziona la app
L’app, scaricabile gratuitamente, è disponibile sia per Android che iOS. Dopo averla installata è sufficiente registrarsi, usando anche il proprio profilo facebook, e iniziare a donare scegliendo l’opzione che maggiormente si preferisce: dai 40 centesimi per un giorno ai 2,80 euro per una settimana. I più generosi possono anche impostare una donazione annua pari a 146 euro.
I pagamenti avvengono via carta di credito o Paypal con la possibilità di seguire i pasti e verificare l’effetto delle donazioni fatte. In più è possibile condividere sui social la propria buona azione in modo da coinvolgere altre persone a fare lo stesso.
Il team
La startup che ha sviluppato l’app, con sede a Berlino, è costituita da un team variegato fatto di giovani professionisti provenienti da diverse nazioni. A rappresentare l’Italia ci sono due ragazzi, Alex Corbi (che si occupa dello sviluppo) e Massimiliano Costa (esperto di marketing). Quest’ultimo ha parlato di quest’avventura con diversi media italiani raccontando l’importanza di questa iniziativa: «È la prima volta che un gigante come l’ONU lancia in un’iniziativa simile nel mondo digital. Si tratta di una missione ambiziosa ed è anche per questo che l’App sarà disponibile in moltissime lingue comprese il giapponese e il coreano. Infine, dopo il lancio, Apple e Google ci inseriranno nella loro classifica delle – App migliori al mondo -».
Una questione di numeri
I numeri non mentono: per ogni bambino che soffre la fame nel mondo ci sono 20 smartphone a disposizione che potrebbero, grazie a ShareTheMeal, regalargli un pasto più che sostanzioso. La prima versione dell’app è stata lanciata, lo scorso giugno, in alcuni paesi europei con risultati incredibili: 120mila utenti hanno donato quasi 2 milioni di pasti ai bambini bisognosi delle scuole del Lesotho.
Un piccolo gesto che mostra quanto il progetto possa avere un impatto gigantesco e contribuire, in maniera decisiva, a risolvere il problema della fame del mondo. Tutto con pochi gesti direttamente dal proprio smartphone: «Il potenziale di ShareTheMeal è incredibile», fa sapere il WFP «Chiunque possieda un cellulare moderno, nel mondo, può aiutare i bambini affamati in poco tempo e senza nessun sacrificio».
Basti pensare che al mondo ci sono 795 milioni di persone nel mondo, oggi, che soffrono di denutrizione. Ciò significa che una persona su nove (un bambino su sette) non ha abbastanza cibo per condurre una vita sana e attiva. La fame e la malnutrizione sono al primo posto nei rischi alla salute nel mondo, più dell’AIDS, della malaria e tubercolosi messe insieme.
L’impegno per i rifugiati siriani
Di fronte ai drammatici eventi che stanno scuotendo il mondo, il WFP ha deciso di portare avanti un’ulteriore iniziativa: ShareTheMeal è impegnata a sfamare tutti quei bambini rifugiati siriani che, in fuga dal loro paese, hanno trovato riparo in campi come quello di Zaatari, in Giordania.
Insomma, non abbiamo più scuse: bastano solo 40 centesimi al giorno e 5 minuti del nostro tempo per cambiare la vita di moltissimi bambini e contribuire a rendere il mondo un posto migliore. Basta un clic. Facciamolo.
Alessandro Frau