I ragazzi di reMarkable sono destinati a grandi cose. E il reMarkable Paper Pro appena uscito potrebbe essere quel passettino in là che li avvicinerà alla meta. Chissà. Proveremo a capirlo in questa nostra recensione. Ma che la startup di Magnus Wanberg abbia ottime probabilità di farsi un nome tra le compagnie tech che contano lo si capisce dalla community che sta coagulando attorno ai suoi stilosissimi taccuini digitali. Una community vivace, attenta e anche parecchio pretenziosetta. Perché quei prodotti non sono certo per tutte le tasche. La cura riversata è del resto sartoriale.
Avevamo recensito il reMarkable 2 restando esterrefatti: nonostante nella nostra sezione Device avessimo provato centinaia di tablet, nessuno ci aveva restituito fino ad allora la sensazione di scrivere su carta come quel bizzarro dispositivo. Per questo eravamo curiosi di provare il reMarkable Paper Pro, versione “sotto steroidi” del prodotto precedente, per capire come si fosse mosso il team per soddisfare una platea sempre più attenta ed esigente. Le novità sono numerose ma un po’ di magia, lo diciamo subito, s’è persa.
reMarkable Paper Pro, è ancora “wow”?
La prima volta che la nostra stylus aveva scarabocchiato sul pannello rugoso del reMarkable 2 era come se il nostro cervello si fosse resettato e fosse tornato alla prima esperienza su un touch-screen. Tutto, dal rumore alla resistenza, era perfetto e regalava l’impressione di scrivere sulla carta. E non sulla carta qualunque: su quella di classe, che assorbe l’inchiostro nell’esatto momento in cui la penna a sfera ne tocca la superficie. Si scarabocchiava tanto per farlo, sorridendo inebetiti che un pezzo di plastica lasciasse realmente dietro di sé qualcosa di simile all’inchiostro.
Sapevamo che quell’effetto “wow” fosse irripetibile, ma se il reMarkable Paper Pro ha perso parte della sua magia non è solo perché nel frattempo ci siamo assuefatti a una simile qualità, ma anche soprattutto in quanto è cambiato proprio il feedback restituito dalla nuova stylus (sì, la “vecchia” penna EMR del reMarkable 2 non è più compatibile) mentre scivola sul visore. E scriviamo scivola non a caso: non c’è più la resistenza del vecchio pannello.
Inizialmente, per una svista del produttore, abbiamo ricevuto il Marker standard e pensavamo che la “colpa” fosse del pennino più a buon mercato. Poi però ci è stato recapitato il sontuoso e dispendioso Marker Plus, ma quella sensazione di avere per le mani un prodotto analogico benché fortemente hi-tech – quella sensazione insomma che ci ha fatto amare il reMarkable 2 – be’… non è stata più recuperata. È cambiata sicuramente la tecnologia alla base del Marker e del Marker Plus, ma è cambiato pure il rivestimento del pannello. Sebbene sia impossibile scrivere coi nuovi pennini sul vecchio (e viceversa), è bastato strusciarli sul touch screen del reMarkable 2 per provare un’ultima volta quel brivido.
Non è dato sapere perché il reMarkable Paper Pro si sia disfatto della principale caratteristica che lo rendeva difforme sui tanti concorrenti, se c’entrino i colori, la retroilluminazione o le nuove dimensioni dello schermo, ma certo spiace che adesso tutto sembri un po’ più digitale che analogico.
Tutte le novità del reMarkable Paper Pro
Come si anticipava, il reMarkable Paper Pro è una versione “sotto steroidi” del vecchio reMarkable 2. Chiara l’intenzione del team norvegese di migliorare sotto ogni aspetto la loro ultima impressionante fatica. Il solo punto fermo resta il fatto che il device rimane fieramente “disconnesso” dal resto del mondo e focalizzato su un’unica cosa: farvi prendere appunti (non è insomma possibile navigarci su Internet o installare app di terze parti).
Il reMarkable Paper Pro è più leggero e più sottile del suo predecessore ma, nonostante questo, ha dimensioni maggiori: 11,8 pollici (risoluzione: 2160 x 1620 – 229 pixels per inch) contro i 10,3 del passato, che significa avere circa un 30% di spazio in più. Vi sorprenderà, ma sebbene sia grande quanto un quaderno, lo trovavamo più pratico prima, specie quando lo abbiamo usato per prendere appunti agli eventi stampa o per scarabocchiarci in metro, appoggiandolo semplicemente sulle gambe. Ma forse è più un fatto di abitudine, dato che il reMarkable 2 lo abbiamo portato davvero ovunque.
Dal momento che c’è un sistema cloud proprietario, alla prima accensione – se vi ricordate le credenziali – dovreste già trovare sul vostro nuovo taccuino tutti i file elaborati sul sistema precedente, in un formato inedito dato che le maggiori dimensioni del visore si traducono appunto in un piano di lavoro più grande.
Appunti più vivaci
Gli sviluppatori ci hanno fatto sapere che la latenza è stata ridotta a soli 12 ms, con un miglioramento del 40% rispetto al reMarkable 2, ma a occhio nudo è difficile cogliere miglioramenti in tal senso. Ciò che invece balza subito all’occhio è naturalmente la presenza dei colori. Qui si riconosce l’accuratezza del team norvegese, perché impegnandosi è possibile ricreare le sfumature classiche delle matite colorate semplicemente calcando la mano o cambiando inclinazione del Marker. Il sistema di scrittura emula anche pennarelli ed evidenziatori.
Un ghigno inevitabilmente scappa quando ci si accorge dell’alta fedeltà con cui sono trasposte le tracce che lascerebbero su carta i vari tipi di pennini (le matite sono quelle meglio imitate, gli evidenziatori appaiono con troppa latenza), perché certi tocchi di classe si vedono davvero su pochissimi dispositivi. Quasi iniziamo a dimenticare che ora la punta del Marker scivoli sul pannello del reMarkable Paper Pro. Quasi.
Fiat lux
L’altra grande introduzione del reMarkable Paper Pro è la retroilluminazione. Ciò naturalmente incide sull’autonomia della batteria, ragion per cui vi consigliamo di ricorrervi solo nottetempo (per esempio, siete a letto e non volete disturbare la vostra compagna o il vostro compagno accendendo l’abat jour), ma è una feature ormai indispensabile, tanto più nel 2024.
La cura di un tempo
Che la startup di Magnus Wanberg abbia fatto tesoro delle (poche) critiche che potevano essere mosse al device precedente lo si scorge da piccoli dettagli: la nuova custodia – sempre elegantissima – del reMarkable Paper Pro ha ora un lembo magnetico che va ad abbracciare il Marker o il Marker Plus evitando che si schianti accidentalmente al suolo, visto che poteva capitare si staccasse all’improvviso.
Il reMarkable Paper Pro è un dispositivo premium e questo si vede: i materiali sono ricercati, le rifiniture fanno sentire l’utente coccolato (così come i numerosi aggiornamenti per migliorarne il firmware), il dispositivo è elegante e raffinato. Più che un device questo tablet dallo schermo con tecnologia e-ink sembra un prodotto di bottega mentre la sua custodia pare quasi sartoriale.
Tutto ciò ha un costo. Il reMarkable Paper Pro è proposto a 649 euro tasse e spedizioni incluse. Nella confezione si trova anche il Marker, ma se alla variante con la gommina proprio non potete rinunciare (e dato che il Marker Plus del reMarkable 2 non è compatibile) allora dovrete mettere in conto altri 129 euro. Per fortuna se la acquisterete assieme al device dal sito ufficiale è possibile sfruttare l’offerta per averla a 50 euro.
La custodia poi è d’obbligo – non solo perché sono bellissime e fanno scena, ma anche perché urti e cadute sono sempre dietro l’angolo – e per quella servono ben 199 euro (che potreste ridurre a 99 sempre sfruttando l’offerta bundle sul sito del rivenditore).
Infine, se volete pure la tastiera (per noi resta superflua: è un prodotto pensato per prendere gli appunti a mano libera) il Type Folio costa 249 euro (non ci sono sconti almeno per il momento per questo prodotto). L’intero pacchetto con le due custodie viene (tenetevi forte!) 1.226 euro che possono essere ridotti però a 849 avvalendosi delle promozioni dello store interno (device + Marker Plus + Book Folio) o a 899 optando per il Type Folio ed evitando il Book Folio (inutile possederle entrambe).
Abbiamo per le mani un ottimo prodotto pensato per lo studio visto che isola dai social e dal frastuono perennemente in sottofondo dell’on-line ma, come già il reMarkable 2, anche questo non è certo tagliato per le tasche bucate di un universitario. Il reMarkable Paper Pro è insomma pensato per quei professionisti che amano gli oggetti esclusivi e che faticano ad abbandonare i taccuini d’un tempo.
Nel nuovo device troviamo ancora una volta tutte le feature già apprezzate nel modello precedente: se si è connessi a Internet è possibile trasformare in pochi secondi gli appunti presi a mano in testo (sembra migliorata la comprensione dell’italiano) così da spedirselo via mail senza dover “ricopiare” nulla e ovviamente è sempre disponibile la feature che permette di proiettare su schermo ciò che abbiamo scarabocchiato. Ma nulla esclude che venturi aggiornamenti ad hoc introducano altre opzioni pensate esclusivamente per il reMarkable Paper Pro che sarà anche un po’ meno magico, ma resta comunque super seducente.