Non è la prima volta che ci ritroviamo per le mani una curiosa, quanto intrigante, creatura spuria, per metà tablet e per metà reader di ebook. Ma con l’Onyx Boox Note Air 3C questa realtà innovativa fondata in Guangdong nel 2008 riesce comunque a sorprendere anche chi ormai alle stramberie della tecnologia è avvezzo.
Alla scoperta di Boox Note Air 3C
Sono tanti i motivi che permettono a questo eNote di lasciare di stucco l’utente. Il principale è sicuramente il modo in cui permette di prendere appunti. Forse il concorrente norvegese recensito su queste stesse pagine regala un feeling migliore, che si avvicina ancora di più alla sensazione di scrivere su carta, ma quasi sicuramente il Boox Note Air 3C consente di fare ciò con ancora minor latenza. Anzi, parliamo subito della lag che solitamente caratterizza e limita i display e-paper: il team di sviluppo deve aver lavorato a lungo per ridurla al massimo e ora è possibile settare nelle opzioni la risoluzione, così da favorire le prestazioni. Una gran bella sorpresa.
La seconda sorpresa riguarda la presenza dei colori. Che non sono naturalmente quelli vividi di un tablet tradizionale, ma solo qualche mese fa immaginarsi un ebook reader che sapesse restituire anche i colori di fotografie e fumetti era semplicemente impossibile. Ora invece è tutto custodito sotto il cofano dell’Onyx Boox Note Air 3C, a patto di sapersi accontentare di tonalità pastello, un po’ slavate.
La terza sorpresa, probabilmente la più grossa anche per chi ha già tenuto in mano un eNote, riguarda il fatto che il Boox Note Air 3C sia stato concepito come un “sistema aperto”: non ha un sistema operativo proprietario, bensì gira su Android 12 e ciò gli ha permesso non solo di avere accesso a uno dei migliori e più flessibili sistemi operativi per device portatili (chi ha un tablet con Windows saprà bene a cosa ci riferiamo…), costantemente aggiornato e patchato (anche sul fronte della sicurezza), ma soprattutto gli ha spalancato la porta a tutte le app del PlayStore. E qui si resta davvero con la bocca aperta.
No, questo non significa che potrete giocarci (siete sempre i soliti!), ma che anzitutto potrete navigarci su Internet. Boox Note Air 3C ha già un suo browser pre-installato, ma chi preferisce FireFox, Opera o quant’altro dovrà semplicemente scaricarlo dallo store. La presenza di Google Play rende questo device made in China uno strumento a dir poco versatile, di fatto un abito sartoriale: sarete voi a decidere cosa installarci, a seconda delle vostre esigenze.
L’importante è tenere a mente due cose, soprattutto in fase d’acquisto: in primis, non è uno strumento pensato per lo svago. Per quello avete i PC, i laptop, i tablet, le console e gli smartphone. Inutile chiedergli di fare cose per le quali non è stato progettato e che lo vedrebbero arrancare (anche se effettivamente anche noi non abbiamo saputo resistere alla tentazione di guardare qualche video su YouTube solo per vedere la resa cromatica). Il Boox Note Air 3C è pensato per chi ha esigenze lavorative o di studio ben precise.
In secundis, non è un prodotto che esclude tutti gli altri. Si accompagna agli altri, ma acquistandolo non vi permetterà di fare a meno del computer o dello smartphone. La sua tecnologia lo rende eccellente quando, dovendo leggere molti documenti digitalizzati, non si vuole infierire troppo sulla vista: è possibile passarci ore sopra senza mai avvertire quel bruciore agli occhi che arriva invece con gli schermi tradizionali. Chi ha un ebook reader già lo sa bene: è come leggere un libro o un giornale, non ci si affatica.
Chi fa un lavoro come il nostro può portarselo dietro alle conferenze stampa, prendere appunti, trasformarli in un testo scritto (il sistema non capisce tutte le grafie e naturalmente non comprende le abbreviazioni, ma la possibilità di sfruttare un algoritmo di AI fa sì che si affini con l’esperienza) e mettere il file su cloud (o spedirselo via mail) così da risparmiare la sbobinatura. Con una apposita app si trasforma anche in un buon registratore.
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In questi frangenti Boox Note Air 3C è davvero il massimo, perché uno smartphone non consentirebbe di prendere appunti e un laptop sarebbe comunque più ingombrante, con la battitura a macchina più macchinosa.
Volendo è possibile farci girare su programmi anche piuttosto pesanti, ma a lungo andare si sente la mancanza dell’accoppiata mouse e tastiera e il bisogno di una minor latenza nell’aggiornamento dell’immagine. Perciò no, Onyx Boox Note Air 3C non rivaleggia coi tablet, almeno non con quelli di fascia medio – alta, ma permette comunque di fare moltissime cose e in quelle è senz’altro un campione.
Fine della recensione dell’Onyx Boox Note Air 3C
Avevamo fin qui posticipato il bla-bla tecnico convinti che l’esperienza conti di più del processore e della memoria, ma giustamente non si può chiudere la recensione dell’Onyx Boox Note Air 3C senza aver detto cosa pulsa sotto la scocca. Il processore è un Octa-core Qualcomm Snapdragon 680 da 2,4 Ghz, 4 GB di RAM e 64 GB di memoria interna, espandibile con MicroSD fino a 2 TB. Quanto al visore, monta un display e-paper Kaleido 3 da 10,3 pollici con 4096 colori e un pannello e-ink 1200.
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La risoluzione in bianco e nero per il testo è 2480×1860 dove sorprendono i 300 PPI che consentono una lettura piuttosto comoda (ma non eccezionale) anche all’aperto. Infine, il taglio della batteria è di 3.700 mAh, che permette settimane di lavoro senza mai doverlo ricaricare, almeno se lo si usa per leggere (supporta PRC, RTF, Doc, Text, DJVU, PDF, Mobi, FB2, EPUB, CBR e CBZ) e per scrivere: con le altre app, ovviamente, si è intorno ai due giorni di autonomia. Discreta l’accoppiata microfono + casse. E c’è pure il lettore di impronte sul tasto dell’accensione per tenere al sicuro i documenti (viceversa è possibile impostare un PIN).
Veniamo infine alle dolenti note, ovvero al prezzo. L’Onyx Boox Note Air 3C non costa affatto poco: siamo sui 450 euro circa e per fortuna almeno la stylus magnetica con diverse mine di scorta è inclusa nella confezione. Mancano, purtroppo, la tastiera (sebbene per dispositivi simili non sia affatto necessaria) ma soprattutto la custodia, quella sì indispensabile per tenerlo al riparo dallo sporco (le ditate rimangono impresse sulla scocca) e dagli urti. Per quella occorrono altri 53 euro, per un totale di 500 euro, cifra che non è certo alla portata di tutti.
Questo E Ink Tablet è pensato per studenti dalla disponibilità economica non indifferente e soprattutto per i professionisti che lavorano molto in mobilità o hanno bisogno di riposare gli occhi, dovendo leggere una gran quantità di documenti (pensiamo per esempio agli avvocati, ai notai o agli ingegneri). Peccato manchi una fotocamera per scansionare e digitalizzare testi cartacei da pasticciare poi al volo sul device. Come ampiamente scritto non sostituisce in toto gli altri device ma permette di staccarsi dai monitor continuando comunque a lavorare. E questo forse non ha prezzo.