Se non avete mai sentito parlare di IMIKI, non è colpa vostra: è un brand asiatico tutto nuovo, che ha appena debuttato nel nostro Paese. Lo ha portato Mea Group e l’impressione è quella che nel prossimo futuro rimbalzerà spesso, se non altro perché offre una pluralità di device hi-tech. Tra qualche giorno vi proporremo la nostra prova con mano dell’IMIKI Holo, un interessante smartwatch dal cinturino magnetico pensato soprattutto per una platea di giovanissimi, vi possiamo dire la nostra sul prodotto di punta del nuovo marchio: MYVU AR Smart Glasses.
MYVU AR Smart Glasses, che succede mettendoli sul naso
Si tratta di un wereable device a dir poco ambizioso, non fosse altro che il settore al momento è presidiato da Meta, il gigante di Menlo Park che, per assicurarsi la fetta di mercato più grossa, sta stringendo legami sempre più intensi con EssilorLuxottica.
MYVU AR Smart Glasses irrompe nel settore con occhiali intelligenti che non hanno velleità di catapultarci nel metaverso ma hanno comunque finalità assai pratiche: la principale è tradurre in tempo reale la lingua del nostro interlocutore. In teoria, se entrambe le persone indossano gli smart glass, sarà per loro possibile capirsi continuando a parlare ciascuno la propria lingua.
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Abbiamo avuto modo di provarli brevemente a Milano, in occasione della loro presentazione (per questo, è bene sottolinearlo, questo articolo è da intendersi come una preview e non come una review) e dobbiamo ammettere che funzionano piuttosto bene, avendoci permesso di conversare agevolmente con una signorina cinese grazie alla traduzione che, pur con qualche inciampo, ci veniva proiettata sulle lenti.
Tanta tecnologia davanti agli occhi
Tutto ciò è possibile grazie al display Micro LED con risoluzione 480p e luminosità fino a 2000 nit per funzionare anche in piena luce, doppio microfono con cancellazione attiva del rumore (che funziona davvero bene: la stanza era affollata eppure non aveva interferenze di sorta), altoparlanti insonorizzati, controlli touch, connessione Bluetooth 5.3 e sistema AI integrato, il tutto per 43 grammi di peso.
Non si può ancora parlare di rivoluzione, sono tanti i dubbi che permangono circa il loro utilizzo (a iniziare dalla fattibilità di leggere continuamente le scritte proiettate sulle lenti: ok farlo per una decina di minuti, ma se fossimo a una conferenza ne usciremmo col mal di testa?). E poi c’è il tema della foggia dell’occhiale, che in Italia, patria del design, potrebbe far storcere il naso a qualcuno visto che il solo modello presentato, non potendo miniaturizzare più di quel tanto la tecnologia di bordo, ricorda un po’ quello indossato da Clark Kent e certo.
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Indossando i MYVU AR Smart Glasses l’interlocutore vedrà solo alcuni veloci lampi di colore verde che si riflettono sulle lenti (un po’ come quando si osserva un occhialuto mentre guarda una partita di calcio in TV), mentre altrimenti è difficile capire di essere al cospetto di occhiali intelligenti. Il produttore ha pensato proprio a tutto: chi ha problemi alla vista potrà applicare alla montatura hi-tech con una clip lenti che correggono il difetto visivo e col medesimo principio si potranno aggiungere quelle per proteggersi dalla luce del sole.
Se si visità una città che non si conosce, ci sarà anche la possibilità di essere indirizzati con indicazioni “a schermo” (ovvero sulle lenti) alla propria destinazione grazie al GPS, ma al momento non abbiamo avuto modo di provare tale funzionalità. Il device sarà disponibile in tre colorazioni: Sky Blue, Space Black e Sand Gold, IMIKI Myvu. Il costo? 599,99 euro.