Con il progresso della tecnologia eInk abbiamo assistito nell’ultimo periodo all’arrivo sul mercato di una serie di device piuttosto bizzarri, che si posizionano a metà del guado tra gli eReader tradizionali e i tablet veri e propri.
Mentre la startup norvegese di Magnus Wanberg col nuovissimo reMarkable Paper Pro ci ha appena dimostrato di voler percorrere una strada tutta sua, altre realtà, come per esempio Onyx, hanno deciso di fondere i due mondi proponendo dispositivi Android sui quali è possibile installare app di terze parti. Per chi se la fosse persa, vi rimandiamo alla recensione del BOOX Go 10.3, sicuramente utile per comprendere di che parliamo.
Ora nell’agone scende anche la taiwanese HannStar – nota per la tecnologia proprietaria dei suoi visori – e lo fa attraverso la controllata Hannspree, che con HannsNote 2 intende rovesciare il paradigma: niente pannello eInk, ma un LCD vero e proprio, studiato appositamente per riposare gli occhi.
HannsNote 2, addio sfarfallio?
Chiaro l’intento del produttore asiatico: presentare un device che occupi una nicchia tutta sua, destinato a superare i numerosi limiti tecnici degli schermi eInk. Proprio per questo eravamo davvero ansiosi di provare HannsNote 2 che, ve lo diciamo subito, deve essere inteso più come un progetto pilota che non come un device capace di raggiungere fin da subito gli standard della tecnologia proprietaria su cui si basa.
Il più grande limite del device, infatti, è che è privo di retroilluminazione ma il produttore ci ha già rassicurato: con l’anno nuovo vedrà la luce (in tutti i sensi) un nuovo dispositivo dotato di pannello retroilluminato. In effetti, nel 2024 è davvero strano avere in mano un tablet LCD che, per riuscire a mostrarci qualcosa, ha bisogno di una fonte di luce esterna come il vecchissimo GameBoy anni ’80 di Nintendo.
Un dispositivo che vive di luce riflessa
In compenso, la tecnologia Argentum Birefringence sviluppata da HannStar permette al visore di sfruttare al massimo ogni fonte di luce che si rifrange sullo schermo e questo lo rende di fatto uno dei pochissimi tablet che dà il proprio meglio all’esterno, sotto la luce diretta del sole, anziché a casa. Di norma, per riuscire ad avere i medesimi risultati in spiaggia o in un parco occorre rivolgersi ai dispositivi premium che vantano batterie particolarmente potenti e sono in grado di garantire picchi di retroilluminazione altrettanto poderosi.
HannsNote 2 riesce a fare tutto ciò con una batteria molto modesta (appena 2.200 mAh) e, come si diceva sopra, senza ricorrere alla retroilluminazione. Il rovescio della medaglia è che questa pellicola argentata che è stata applicata sul visore non permette di avere colori nitidi e brillanti: non solo, si ha sempre la sensazione di leggere su una superficie metallizzata, come se i colori fossero filtrati da una pellicola di alluminio trasparente.
Ecco perché HannsNote 2 va inteso per quello che è, ovvero un device che, come da titolo di questa recensione, è “un po’ tablet, un po’ eReader”: chi cerca un tablet puro per lavorarci otto ore al giorno, guardarci video su YouTube e spera magari di intrattenersi con film su Netflix e Amazon Prime farebbe bene a rivolgersi a dispositivi nati per quello scopo.
Chi invece vuole un prodotto che permetta di leggere PDF e eBook e che consenta di andare oltre, per esempio navigando in Internet, rispondendo alle mail e facendo altri piccoli lavoretti, allora potrebbe trovare nel device proposto da Hannspree il prodotto ideale dato che si basa su Android (purtroppo il 13) e soprattutto supera tutti i limiti della tecnologia eInk: niente lag e sfarfallii e una densità del colore piena e soddisfacente, benché sempre velata dalla patina argentata di cui sopra.
Bisogna abituarsi all’ecoVision Paper Display, ma la risoluzione da 1.600 x 1.200 pixel (194 ppi) e la frequenza di aggiornamento a 60 Hz, sono dati genetici che all’interno del curioso albero genealogico che unisce tablet ed eReader permettono di posizionarlo più come parente dei primi che non degli eBook, anche grazie soprattutto ai 16,7 milioni di colori e al tempo di risposta da 5 ms.
Che HannsNote 2 sia però un dispositivo più adatto alla lettura o alla navigazione Web piuttosto che un device progettato per essere a proprio agio mentre compie operazioni maggiormente complesse lo si intuisce anche dalla tecnologia che si trova sotto la – sottilissima – scocca: un Rockchip RK3566, CPU con 4x core Cortex-A55 a 1,8 GHz. Le memorie sono 4 GB di RAM LPDDR4 con 64 GB di spazio di archiviazione eMMC 5.1.
Il risultato complessivo è un device che di tanto in tanto scatta vistosamente, singhiozza e fatica a mantenere più app aperte in sottofondo, perciò è sempre bene aiutarlo ricordandosi di alleggerire il carico computazionale chiudendo ogni volta i software non più necessari. Anche il taglio scelto per la batteria (2.200 mAh) è spia del fatto che il vero scopo del costruttore fosse ottenere un device leggerissimo e sottilissimo, più che un dispositivo performante.
Obiettivo pienamente raggiunto se si pensa che questo tablet da 10 pollici pesa appena 350 grammi mentre lo spessore non raggiunge nemmeno i 5 millimetri. Da questo punto di vista l’HannsNote 2 lascia di stucco dato che è sottile come un eReader (persino più di tanti eReader in commercio) pur essendo, per i motivi fin qua elencati, da intendere come un tablet LCD, benché con tutti i limiti del caso. Nota a margine soggettiva e, perciò, di scarso valore: il device taiwanese è davvero bello da vedere e, grazie alla finta pelle che ricopre la scocca, ha un aspetto premium.
In definitiva, qual è il pubblico che potrebbe essere interessato all’acquisto (329 euro) dell’HannsNote 2? Sicuramente coloro che vogliono un eReader per leggere eBook ma che permetta di fare anche qualcosina in più emancipandosi dai limiti della tecnologia eInk. In particolare dovrebbe meditare l’acquisto chi soffre da sindrome da visione al computer. O, ancora, potrebbero essere interessati i genitori alla ricerca di un dispositivo per lo studio che temono che uno schermo tradizionale bruci al pargoletto diottrie su diottrie nella delicata età dello sviluppo.
La tecnologia proprietaria Argentum Birefringence sfrutta la luce ambientale per visualizzare contenuti a colori senza generare alcuna luce artificiale, in particolar modo le tonalità blu/azzurre che sono le maggiori responsabili dell’affaticamento agli occhi, ma la mancanza di retroilluminazione comunque si fa sentire, perciò siamo ansiosi di testare il modello destinato ad arrivare entro la prima parte del prossimo anno, che sanerà questa indubbia mancanza.