A tu per tu con Mattia Satta, data scientist responsabile di SmartAid (nonché volontario per enti no profit). Il suo team cerca ONG a cui offrire 3 mesi di consulenza gratuiti
Anche la matematica può essere generosa e aiutare le associazioni no profit ad adempiere con efficienza alla propria mission. Ottimizzare la raccolta fondi, ridurre i costi e il rischio di abbandono possono permettere di aumentare il capitale poi destinato a mission umanitarie e sociali.
Il progetto
Nato dalla collaborazione di Moxoff, spinoff del politecnico di Milano, e alcune realtà del mondo del no profit, SmartAid consente di applicare strumenti di data mining e machine learning anche alle realtà non appartenenti all’ambito industriale. “SmartAid è un’applicazione web nata per innovare e aiutare l’organizzazione no profit in ogni fase del suo lavoro, in particolare per l’ottimizzazione delle risorse economiche. Nello specifico, si vuole aumentare la percentuale di denaro ricevuto durante la raccolta fondi e poi reinvestito effettivamente sui progetti”, spiega Mattia Satta, sviluppatore del progetto SmartAid.
Migliorare l’efficienza per donare di più
Questa percentuale, ovvero gli oneri istituzionali, si attesta sul 64,1 in Unicef. “In Mission Bambini, associazione no profit impegnata da 18 anni nel sostegno all’infanzia che si è rivolta a noi per il miglioramento dell’efficienza dei processi interni, questa cifra si attesta sul 73% e siamo ulteriormente in via di miglioramento. L’obiettivo è arrivare all’80%”, spiega Satta. Per l’associazione, il team di Satta è stato in grado di costruire un modello ad hoc, selezionando i donatori con maggiore probabilità di risposta alle campagne di mailing, usando come base dati di riferimento le informazioni relative agli anni precedenti. Il numero di donatori a cui si è rivolta la campagna si è dimezzato e si è riusciti a garantire lo stesso numero di donazioni, con una donazione media. C’è stata una diminuzione del 17% dei costi totali, un aumento del 100% della redemption e un aumento del 180% dei ricavi netti. Altri progetti, come quello in collaborazione con Terre des Hommes, hanno permesso di fornire all’organizzazione indicazioni di tipo operativo sul face-to-face, attraverso opportuni indicatori di performance.
“Sono poche le realtà industriali che non abbiano avuto la possibilità di analizzare i propri dati e migliorare i propri processi produttivi utilizzando la matematica, la statistica e la modellistica. Perché non portare queste metodologie anche nel no profit?”, osserva Satta.
Avere un’idea più precisa della propria base donatori e il modo in cui questi accolgono i diversi progetti promossi dall’associazione può aiutare l’ente no profit a raggiungere i propri obiettivi. “Questi modelli possono essere applicati con semplicità, grazie all’interfaccia user-friendly dell’applicazione web. È importante anche aggiungere che lo strumento viene customizzato e settato da un team di data scientist, per raggiungere gli specifici obiettivi dell’associazione”, aggiunge Satta. I dati raccolti con SmartAid potranno poi essere centralizzati e utilizzati anche da altri comparti dell’associazione no profit diversi dal fundraising, come l’amministrazione o il marketing.
L’appello dell’azienda
Moxoff mette ora a disposizione di 3-4 associazioni no profit la propria expertise e gli strumenti di ottimizzazione di Smartaid, per un periodo di tre mesi. “Vogliamo chiedere la collaborazione di quattro associazioni per la validazione di alcuni modelli che abbiamo elaborato, grazie alla collaborazione con gli enti no profit che già ci hanno accordato la loro fiducia. Chiediamo alle associazioni di mettere a disposizione alcuni dati e parte del proprio tempo per ragionare assieme sull’ottimizzazione dei processi interni. In cambio, la nostra azienda offrirà tre mesi di consulenza”, conclude Satta. Tali risultati verranno condivisi con il mondo non profit in occasione del Festival del Fundraising di maggio.
Le organizzazioni interessate possono scrivere a [email protected]