Più che una recensione, la nostra analisi del CrowView Note dovrebbe essere definita una anteprima, dal momento che il curioso device non è stato ancora commercializzato ed è al terzo giorno di raccolta fondi su KickStarter (clic sul link per avere tutte le informazioni sulla campagna e sulle iniziative del produttore). Non abbiamo perciò la certezza che la versione commercializzata da Elecrow sarà effettivamente quella che abbiamo avuto modo di provare in queste calde settimane agostane e non sappiamo nulla di definitivo nemmeno sul prezzo offerto al pubblico, che dovrebbe aggirarsi tra i 100 e i 150 dollari.
Cos’è CrowView Note
Nel titolo abbiamo definito CrowView Note come una lap-dock in quanto, a dispetto della foggia, non è un laptop a sé stante. Il suo obiettivo è trasformare altri device in laptop, mentre non dispone dell’hardware necessario per essere un dispositivo a sé stante. Collegandogli una Raspberry Pi 5, un kit per sviluppatori Jetson Nano, una console come lo Steam Deck o una Asus Rog Ally, ma persino uno smartphone Samsung Galaxy con Dex, il CrowView Note conferirà a ciascuno di loro tutto l’occorrente per trasformarli in un PC: monitor da 14 pollici, tastiera con tanto di – discutibilissimo – touchpad, monitor, microfono e casse.
Volendo è persino possibile collegare alla dock station più prodotti contemporaneamente da switchare attraverso i tasti funzione che permettono anche di intervenire su opzioni legate alla visualizzazione del monitor. Dato che sotto il case plasticoso della CrowView Note pulsa ben poco (com’è normale che sia per un dispositivo “zombie”, che ha bisogno di device principali per funzionare), si tratta di un 14″ inaspettatamente leggero, ideale insomma per essere infilato nello zaino e portato con sé ovunque.
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Dopodiché, se avete i file per lavorare o studiare su smartphone, sarà sufficiente collegare i due dispositivi attraverso un cavo USB-C per poter lavorarci con la comodità e gli spazi di un laptop.
A proposito di spazi, come vedete noi abbiamo sfruttato un cavo HDMI – mini HDMI per collegare un laptop al CrowView Note così da poter contare su di un secondo schermo da sfruttare secondo le proprie esigenze, come secondo monitor indipendente o, appunto, ampliamento del proprio spazio di lavoro virtuale. Particolarmente intriganti le possibilità offerte dalla possibilità di collegare console come le già citate Steam Deck e Rasus Rog Ally i cui monitor troppo piccoli non sono certo la sistemazione ideale né per i giochi che è possibile giocare né per il sistema operativo.
Le porte del resto non mancano al CrowView Note, che sul proprio lato sinistro ha una entrata USB standard, una mini-HD e una USB-C per ricaricare altri device collegati, mentre sul fronte opposto troviamo un’altra USB-A, una nuova USB-C, l’ingresso per il jack delle cuffie e l’uscita degli speaker, che fa il paio col microfono posto al centro del dispositivo, proprio tra monitor e tastiera. Sempre sul lato destro c’è quello che nelle nostre prove con mano è risultato il principale neo del dispositivo, ovvero l’ingresso, formato proprietario, per l’alimentatore del CrowView Note.
Non ci ha soddisfatto perché nel 2024 vorremmo solo dispositivi di ricarica universali, alimentati via USB-C. Dimenticarsi a casa il caricabatterie del CrowView Note significa infatti non poter ricaricare altrimenti il dispositivo: necessità che si paleserà piuttosto in fretta, dato che il taglio della batteria da 5000mAh non permette una sessione di lavoro o di studio superiore al paio d’ore.
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Speriamo dunque che questa sia una soluzione ponte per il modello di preview che abbiamo potuto testare, mentre venga aggiornata con un alimentatore USB-C la versione poi in vendita.
A proposito di difetti, bocciato anche il touch-pad: eccessivamente plasticoso e incerto, rende necessario l’utilizzo di un mouse, anche a costo di perdere una delle due USB-A a disposizione [AGGIORNAMENTO: Il produttore assicura che il problema riscontrato in sede di recensione – che, come abbiamo già avvisato non può realmente definirsi tale essendo stata realizzata su un prototipo – non riguarda altri dispositivi della serie e, soprattutto, non riguarderà la versione commercializzata. “Non commercializzeremmo dispositivi con simili difetti: siamo un’azienda rispettabile che vende da 10 anni”, la rassicurazione giunta in redazione].
Parliamo comunque di un device molto economico, il cui prezzo dovrebbe aggirarsi sui cento dollari – o poco più – che punta tutto su un monitor 14″ full HD IPS di buon livello, riuscendo comunque a offrire anche una tastiera a membrana più che soddisfacente. Se si escludono i due difetti del touch-pad e, soprattutto, del caricabatterie con jack anziché presa USB-C, il CrowView Note si configura come la lap-dock più completa e soddisfacente degli ultimi tempi. Un progetto sicuramente interessante, da tenere d’occhio.