Mentre l’automotive europeo affronta una delle crisi più complesse – tra le dimissioni di Carlos Tavares da Ceo di Stellantis e gli scioperi in Germania dove Volkswagen ha in programma tagli draconiani – pure Oltreoceano c’è una società del settore da cui arriva un aggiornamento. Si tratta di Tesla che da ieri, 3 dicembre, ha deciso di sospendere la produzione del Cybertruck fino al 5 dicembre. Il pickup futuristico, presentato da Musk nel 2019, è in commercio da meno di un anno. Come riporta Quattroruote ai dipendenti sarà comunque garantito lo stipendio, ma alcuni di loro hanno dichiarato alla stampa americana che sono settimane di lavoro a singhiozzo.
Che cosa sta succedendo al Cybertruck di Elon Musk?
Come si legge sul sito della National Highway Traffic Safety Administration americana, sono stati sei finora i richiami per il Cybertruck di Tesla. Nell’anno che ha eletto Musk come paladino delle destre globali, il principale supporter di Trump e a capo del DOGE ha ricevuto notizie non buone da parte delle autorità: il suo pickup da quasi 3 tonnellate ha riscontrato diversi problemi come al sistema che governa il tergicristallo.
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Ad aprile la società era stata investita dalle polemiche sui social per un serio difetto al design dell’acceleratore (anche in quel caso c’è stato un richiamo). Come se non bastasse l’anno è partito con Tesla che ha dovuto richiamare circa 2 milioni di alcuni dei propri modelli (come la Model S) a causa delle dimensioni errate dei caratteri sulle spie, che avrebbero aumentato il rischio di incidenti.
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L’ultimo richiamo, a settembre, ha coinvolto 2.431 Cybertruck a causa di inverter di azionamento difettosi. Nel frattempo Musk ha aggiornato il proprio catalogo: a ottobre ha presentato la Cybercab, il primo robotaxi di Tesla (arrivato dopo parecchi rinvii) su cui le aspettative sono alte. D’altra parte la presenza dell’uomo più ricco del mondo nel team della Casa Bianca potrebbe avvantaggiarlo in quanto a permessi e regole sulla guida autonoma.
Il caso dello stipendio di Musk a Tesla
Nei giorni scorsi infine si è parlato di Tesla anche perché un giudice americano ha confermato l’annullamento del pacchetto retributivo da 56 miliardi di dollari che spetterebbe a Musk in quando ad della multinazionale alla luce del raggiungimento di determinati obiettivi. La cifra era stata confermata l’estate scorsa da un voto dell’assemblea degli azionisti, dopo una prima bocciatura in una sentenza a inizio 2024. Musk ha ovviamente commentato su X: «I voti aziendali dovrebbero essere controllati dagli azionisti, non dai giudici».