Il terzo step della Fase 2 tra due settimane. Previsti gli spostamenti tra le Regioni e si potranno lasciare anche le zone ritenute focolaio del virus
È atteso entro il week end il nuovo decreto con cui il Governo disciplinerà il secondo step della Fase 2, previsto per il prossimo 18 maggio. Per quella data si prevede una ripartenza diversificata a seconda delle Regioni e delle rispettive curve dei contagi. Ma, come avevamo già anticipato, verranno considerati anche altri caratteri, tra cui il numero di posti letto negli ospedali, con particolare riferimento alle terapie intensive. Intanto, pare che per muoversi liberamente sul territorio nazionale ed entrare e uscire dalla Lombardia, principale focolaio del Paese di Coronavirus, bisognerà attendere almeno altre due settimane. Lo ha detto pochi minuti fa il viceministro alla Salute, Pierpaolo Sileri.
© Regione Lombardia
Si potrà uscire dalla Lombardia dal primo giugno
“Penso che dal primo giugno ci sarà possibilità di spostarsi da una regione all’altra. E secondo me sara’ possibile uscire anche dalla Lombardia”. Ad annunciarlo il viceministro Sileri, intervenendo pochi istanti fa a Circo Massimo, trasmissione di Radio Capital. “Dal 18 maggio – ha aggiunto – faremo un passo avanti e di questo ne sono sicuro e per fine mese ci sara’ maggiore libertà”. Al momento, “ci sono 12 regioni che hanno meno di 12 infetti”, ha sottolineato Sileri.
Sala: no disparità di trattamento su test sierologici
Intanto proprio a Milano monta la polemica sui test sierologici: “Come è pensabile che se un cittadino è lombardo oppure veneto, abbia un trattamento diverso rispetto ai test sierologici?”, si è chiesto retoricamente il primo cittadino Giuseppe Sala, nel corso del consueto video quotidiano su Facebook. “Il testo unico, che precede il Titolo V della Costituzione, dice che il sindaco è responsabile della condizione di salute della popolazione nel suo territorio. È bizzarro perché il sindaco lo è senza però avere alcun potere. Oggi i miei cittadini mi chiedono di fare test, e sono tanti i dipendenti del Comune di Milano che mi scrivono io rientro a lavoro se mi fate il test. Capite il mio imbarazzo”.
Piazza Duomo, Milano, alcune sere fa
Vienna frena sulla riapertura del confine con l’Italia
Guardando invece oltre i nostri confini, Vienna frena sulla riapertura dei valichi con l’Italia. “In alcuni Paesi, come l’Italia e la Spagna, sono ancora in vigore limitazioni agli spostamenti interni. Per questo motivo la chiusura dei confini per i viaggiatori potrà durare un po’ di più”. Lo ha detto la ministra del Turismo austriaco Elisabeth Koestinger. “Tutto dipenderà dai tassi d’infezione”, ha aggiunto l’esponente del partito popolare in un’intervista alla radio Orf, prospettando invece la riapertura dei confini verso la Repubblica Ceca, Slovacchia e Germania. Koestinger ha confermato che dal 15 maggio il traffico transfrontaliero verso la Germania sarà facilitato per motivi di lavoro e per visite di familiari, mentre dal 15 giugno, “in caso di andamento positivo dei dati”, i confini tra Austria e Germania dovrebbero definitivamente riaprire.