Dalle 23 alle 5 sono consentiti soltanto gli spostamenti motivati da esigenze lavorative, situazioni di necessità, urgenza o salute
La battaglia per Milano ha inizio oggi. Da stasera coprifuoco per tutta la Lombardia, infatti. Il segretario della Lega, Matteo Salvini, nella giornata di ieri aveva provato a spingere perché il presidente di Regione attenuasse le misure, ma i numeri e le parole del consigliere del dicastero alla Salute hanno spinto Attilio Fontana, dopo alcune esitazioni che hanno portato il testo a slittare per tutto il giorno, a procedere con limiti più forti rispetto all’ultimo Dpcm governativo. Del resto, ormai non ci sono più mezze misure disponibili: se anche il coprifuoco predisposto con l’ultima ordinanza non dovesse arginare la crescita dei contagi, sarà lockdown. «Alcune aree metropolitane come Milano, Napoli e probabilmente Roma, sono già fuori controllo dal punto di vista del controllo della pandemia, hanno numeri troppo alti per essere contenuti con il metodo tradizionale del testing e tracciamento. E, come insegna la storia di precedenti epidemie, quando non riesci a contenere devi mitigare, ovvero devi bloccare la mobilità. Ci troviamo come nel 1400 a Venezia, nonostante le tecnologie di cui disponiamo», ha detto Walter Ricciardi, professore di Igiene generale e applicata all’Università Cattolica e consigliere del Ministro della Salute, Roberto Speranza. Da stasera coprifuoco, ma la misura potrebbe persino non bastare.
Piazza Duomo, Milano, alcune sere fa
Quanto ai numeri che hanno convinto Fontana a fare di testa sua e ignorare quanto chiesto da Salvini, sono assai foschi: ieri 4.125 nuovi positivi in Lombardia, con 36.416 tamponi effettuati, quasi la metà dalla città metropolitana di Milano, dove ci sono 1.858 casi, di cui 753 a Milano città. La Lombardia ha adottato «pesanti, ma necessarie misure», che «resteranno in vigore per tre settimane e saranno sospese o prolungate in relazione alla diffusione del virus», ha scritto su Facebook Fontana.
Stasera coprifuoco, cosa si può e non si può fare
Ecco allora cosa si può e non si può fare, secondo la guida stilata dalla stessa Regione Lombardia.
1. Da stasera coprifuoco
Cosa significa da stasera coprifuoco? Tradotto, su tutto il territorio di Regione Lombardia, dalle ore 23.00 alle ore 5.00 del giorno successivo, sono consentiti soltanto gli spostamenti motivati da esigenze lavorative, situazioni di necessità, situazioni di urgenza o motivi di salute. Per giustificare gli spostamenti sarà necessario esibire una autocertificazione. È consentito in ogni caso fare rientro presso il proprio domicilio, dimora o residenza.
2. Chiusura centri commerciali.
Nelle giornate di sabato e domenica è disposta la chiusura di:
- grandi strutture di vendita,
- esercizi commerciali al dettaglio presenti all’interno dei centri commerciali.
Restano invece aperti, anche il sabato e la domenica, i negozi che vendono:
- generi alimentari,
- prodotti cosmetici e per l’igiene personale,
- prodotti per l’igiene della casa.
- Rimangono aperte anche le farmacie, le parafarmacie e le tabaccherie.
3. Misure anti assembramento
All’ingresso degli esercizi commerciali al dettaglio e degli esercizi di somministrazione di alimenti e bevande deve essere obbligatoriamente esposto un cartello che riporti il numero massimo di persone ammesse contemporaneamente all’interno, sulla base dei protocolli e delle linee guida in vigore.
Nei locali devono essere evitati gli assembramenti e va assicurato il mantenimento di almeno un metro di distanza tra i clienti. Le medie e grandi strutture di vendita devono adottare, se possibile, modalità di prenotazione per gestire l’ingresso dei clienti (ad es. tramite app).
4. Sagre e fiere
È vietato lo svolgimento di sagre e fiere di comunità. Sono invece consentite le manifestazioni che si svolgono in appositi quartieri fieristici.
Con l’Ordinanza n. 623 del 21 ottobre vengono inoltre aggiornate o confermate le seguenti disposizioni:
5. Misure anti movida
Le attività di somministrazione di alimenti e bevande, sia su area pubblica che privata (fra cui bar, pub, ristoranti, gelaterie, pasticcerie, rosticcerie, pizzerie, chioschi) sono consentite dalle ore 5.00 fino alle ore 23.00. Dopo le ore 18.00 il consumo deve avvenire esclusivamente ai tavoli. È consentito un massimo di 6 persone per tavolo, senza conteggiare conviventi e congiunti;
con la chiusura degli esercizi pubblici all’ora stabilita deve cessare ogni somministrazione e va effettuato lo sgombero del locale, resta sempre consentita la ristorazione con consegna a domicilio, mentre la ristorazione con asporto o con modalità ‘drive-through’ (servizio in automobile) è consentita fino alle ore 23.00, con divieto di consumare sul posto o nelle vicinanze;
è vietata la vendita da asporto di qualsiasi bevanda alcolica dopo le ore 18.00 e fino alle ore 5.00 del mattino seguente.
sono chiusi i distributori h24 di alimenti confezionati e bevande dalle ore 18 alle ore 5.00 (solo se con accesso dalla strada);
è vietata dalle ore 18.00 alle ore 5.00 la consumazione di alimenti e bevande su aree pubbliche;
è sempre vietato il consumo di bevande alcoliche di qualsiasi gradazione nelle aree pubbliche compresi parchi, giardini e ville aperte al pubblico.
Ulteriori misure restrittive possono essere adottate dai sindaci.
6. Didattica a distanza
A partire dal 26 ottobre, le scuole secondarie di secondo grado e le istituzioni formative professionali di secondo grado devono realizzare le proprie attività attraverso la didattica digitale integrata (DDI), se si trovano già nelle condizioni di effettuarla e salvo eventuali bisogni educativi speciali. Agli altri istituti viene fortemente raccomandato di adoperarsi nel più breve tempo possibile per poter svolgere anch’essi la didattica digitale integrata.
Sono escluse le attività di laboratorio, che continuano ad essere svolte in presenza, mentre per le attività di tirocinio esterno si fa ricorso alla didattica a distanza.
Alle Università è raccomandata la promozione della didattica a distanza quanto più possibile.
Ai dirigenti degli istituti scolastici si raccomanda inoltre di differenziare gli ingressi a scuola.
7. Sport di contatto
Sono sospese tutte le gare e le competizioni riconosciute di interesse regionale, provinciale o locale dal CONI, dal CIP e dalle rispettive federazioni sportive nazionali, discipline sportive associate, enti di promozione sportiva, ovvero organizzati da organismi sportivi internazionali.
Gli allenamenti e la preparazione atletica possono essere svolti individualmente. Le società e le associazioni dilettantistiche devono garantire il rispetto delle misure di prevenzione, tra cui il mantenimento di almeno due metri di distanza tra ciascuna persona.
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8. Accesso alle RSA
L’accesso alle strutture delle unità di offerta residenziali della Rete territoriale da parte di familiari/caregiver e conoscenti è vietata, salvo autorizzazione del responsabile medico ovvero del Referente COVID-19 della struttura stessa (esempio: situazioni di fine vita) e, comunque sempre dopo rilevazione della temperatura corporea all’entrata e l’adozione di tutte le misure necessarie ad impedire il contagio.
9. Sale giochi
Sono sospese le attività delle sale giochi, sale scommesse e sale bingo. È inoltre vietato l’uso delle “slot machine” negli esercizi pubblici, commerciali e di rivendita di monopoli.