Si può evitare che l’uomo incontri un orso? Se lo sono chiesti un gruppo di ragazzi trentini che hanno sviluppato un’app e vinto il premio “Oltre la robotica”
Pensate per un attimo di trovarvi tra qualche settimana in vacanza in Trentino Alto Adige. State passeggiando tranquillamente nel bosco quando sentite dei rumori. Vi fermate, non proseguite di un solo passo. Quando fate per allontanarvi vi accorgete che davanti a voi c’è un orso. In quella zona non è così difficile imbattersi a fare un simile incontro. In Trentino ci sono più di cinquanta esemplari.
Il problema è che fare davanti ad un animale di questo tipo? O forse la domanda da farsi è un’altra: si può evitare che l’uomo incontri un orso?
L’app inventata dagli studenti di Rovereto
Questo interrogativo se lo sono fatti anche i ragazzi del liceo “Rosmini” di Rovereto che hanno ideato una app per smartphone in grado di indicare la vicinanza con la bestia. Il progetto è stato presentato all’ufficio forestale della Provincia e ha conquistato il podio del premio “Oltre la robotica” organizzato dal Miur (Direzione generale ordinamenti scolastici e valutazione sistema nazionale istruzione) insieme alla Fondazione museo civico di Rovereto, nell’ambito dell’iniziativa First Lego League organizzata con l’Associazione nazionale presidi.
“Abbiamo considerato diverse soluzioni, scegliendo infine di creare un collare che si collega ad un’applicazione per smartphone e indica al possessore se è vicino all’animale e consiglia una via di fuga. Per garantire la sicurezza dell’animale non è fornita la posizione esatta”, spiegano i ragazzi.
Come funziona
Grazie a questa applicazione chi si trova nei pressi di un orso può evitare un incontro ravvicinato, fare una chiamata di emergenza e trasmettere al server della guardia forestale le informazioni. Una “segnalazione” preziosa che aiuta a localizzare anche l’orso e le sue abitudini così da mappare i movimenti di questi animali. Gli studenti hanno studiato il dispositivo pensando a tutto: “Il nostro radiocollare risulta essere meno costoso ed ingombrante rispetto a quelli già esistenti; ha con un costo inferiore a cinquanta euro e un peso che non supera i 250 grammi e non necessita di appoggiarsi a reti cellulari o postazioni fisse nel bosco”.