Data Embassy e lega per la cyberdifesa, il Paese sul Baltico è uno dei più all’avanguardia nel rispondere alle minacce di hacker e terrorismo digitale. Il premier estone Juri Ratas: “I dati sono il prossimo carbone e acciaio”
«Il futuro è digitale e non solo per i prossimi sei mesi. I dati sono il prossimo carbone e acciaio». Parole e musica di Juri Ratas, il primo ministro dell’Estonia che si accinge ad assumere la presidenza di turno dell’Unione Europea a partire dal 1° luglio. La piccola repubblica baltica, ex paese sovietico, è da tempo tra i leader tech a livello globale, figurarsi su quello europeo. Dai robot utilizzati per i servizi di consegna alla prima “ambasciata dei dati” al mondo fino alla e-residency. Da Tallinn, città natale di Skype, può partire la spinta decisiva al compimento della tanto agognata rivoluzione digitale dell’Unione Europea.
CyberSecurity, Estonia avanti
Di questi tempi si parla tantissimo di sicurezza e di cybersecurity. Le minacce rappresentate dal terrorismo e dagli hacker spaventano, e non poco, l’Unione Europea. Dalle elezioni americane a quelle francesi, negli scorsi mesi si è parlato in maniera diffusa di cyberspionaggio e sistemi protettivi. Non a caso il neo presidente francese Emmanuel Macron ha messo l’argomento in cima alla lista delle priorità. Bene. L’Estonia, primo paese a introdurre il voto online nel 2007, ha familiarità con l’argomento già da dieci anni. Sempre nel 2007 il governo, le banche e i siti di vari media furono colpiti da un pesante attacco informatico. Di lì a poco la politica e le istituzioni estoni si sono dotate di strumenti protettivi all’avanguardia, anche perché da queste parti l’ombra della Russia è sempre parecchio incombente.
La prima “Data Embassy” del Mondo
I primati dell’Estonia nel campo della cybersecurity sono numerosi. A cavallo tra la fine del 2010 e l’inizio del 2011 il paese si è dotato del primo cyberesercito al mondo. L’organizzazione si chiama Lega di cyberdifesa (Kkl) ed è composta da ingegneri informatici, esperti di sicurezza sul web, hacker passati dalla parte dei “buoni”. Negli ultimi sei anni e mezzo il centinaio di volontari che compone questo battaglione tech si riuniscono per affinare le tecniche di protezione simulando attacchi informatici.
Un’ambasciata dei dati
Nelle scorse settimane il nuovo, innovativo, passo: l’Estonia sarà il primo paese al mondo ad avere un’ambasciata dei dati. Il governo di Tallinn ha appena dato il via libera all’istituzione di una “Data Embassy” in Lussemburgo. Qui verrà fatto il backup di tutti i dati e i sistemi informatici critici del paese. Obiettivo: garantire la continuità digitale in caso di cyberattacco letale. Un progetto rivoluzionario che potrebbe presto avere imitatori da ogni parte del globo. «Un modello pubblico di cloud computing non era sufficiente – ha spiegato il consigliere tech del governo estone, Siim Sikkut – la tecnologia cloud è una buona soluzione, ma lo Stato deve mantenere il pieno controllo e la giurisdizione dei propri dati e dei propri sistemi. Per questo abbiamo sviluppare il concetto di ambasciata dei dati. Sarà trattata – ha aggiunto – come territorio estone, allo stesso modo di tutte le altre normali ambasciate sparse per il mondo. Insieme al Lussemburgo abbiamo creato un nuovo precedente in termini di legge internazionale e cooperazione tra Stati». L’ambasciata dovrebbe essere operativa entro l’inizio del 2018.
Le consegne? Le faranno i robot. Per legge
La spinta digitale dell’Estonia sembra inesauribile. Contestualmente al via libera per la Data Embassy, il governo di Tallinn ha approvato con 86 voti favorevoli e 0 contrari una legge che autorizza la circolazione di robot sui marciapiedi pubblici per servizi di consegna. Una decisione che può apparire meno importante rispetto a quella sull’ambasciata dei dati ma che in realtà avrà un grandissimo impatto. Si stima infatti che in Estonia entro una decina d’anni l’80% delle consegne di pacchetti e posta sarà recapitato tramite i robot. Sono state stabilite delle linee guida: i dispositivi non possono essere più alti di 120 centimetri né pesare più di 50 chilogrammi. La parte anteriore e laterale del robot deve essere bianca, con riflettori posteriori rossi e luci anteriori per facilitare la visibilità serale. A farla da padrone, in questo settore, è la Starship Technologies, fondata nel 2014 dai cofondatori di Skype Janus Friis e Ahti Heinla. Ma altre compagnie e startup come Dispatch e Marble stanno velocemente perfezionando i loro esemplari robotici. A breve Starship Technologies metterà a disposizione i propri servizi in diversi paesi, anche se non tutti i governi hanno un approccio di così ampie vedute sul mondo digitaltech.
Boom nelle richieste di e-residency
Il 1° dicembre 2014 l’Estonia è diventato il primo paese al mondo a introdurre la e-residency, vale a dire
il titolo secondo il quale cittadini non residenti nel paese possono ottenere un’identità digitale emessa da Tallinn
Con il vantaggio di poter usufruire di tutta una serie di servizi pubblici e privati correlati al possesso di un documento d’identità estone. Non tutte le domande vengono accolte e i beneficiari non possono comunque votare alle elezioni, ma i vantaggi sono comunque parecchi come per esempio la possibilità di dichiarare le tasse in Estonia attraverso internet. L’obiettivo dichiarato all’inizio era quello di raggiungere i 10 milioni di di e-residenti entro il 2025, a 10 anni dall’introduzione della cittadinanza virtuale. E nell’ultimo anno il numero di richieste è aumentato in maniera sensibile. Merito, o demerito a seconda dei punti di vista, della Brexit. Dopo il referendum del giugno 2016, infatti, molti cittadini britannici hanno avanzato la propria richiesta per ottenere una e-residency estone. Secondo gli ultimi dati disponibili, risalenti a marzo 2017, quasi mille sudditi di Sua Maestà hanno compilato il form online in seguito alla vittoria del “Leave”, con un aumento del 100 per cento rispetto ai dati precedenti alle urne.
L’Estonia spinge l’Ue verso la rivoluzione digitale
Con queste credenziali l’Estonia si presenta alla presidenza di turno dell’Unione Europea che comincerà il prossimo 1° luglio. Sarà una presidenza con un forte accento tech. Restano solo due anni di mandato alla Commissione Juncker e il numero uno delle istituzioni europee, guarda caso lussemburghese, ha sempre posto un forte accento sull’innovazione mettendo a punto l’Agenda digitale.
Digital Single Market
Resta poco tempo per realizzare concretamente il mercato unico digitale europeo, obiettivo passato un po’ in secondo piano di fronte alle varie emergenze che Bruxelles ha dovuto affrontare, dal terrorismo alla Brexit fino ai migranti. Ma ora Tallinn potrebbe dare la spinta decisiva. «Dobbiamo essere pronti per i prossimi 60 anni di digitalizzazione in Europa”, ha dichiarato il premier Ratas. “L’Europa deve diventare leader del digitale nel mondo”. Obiettivo ambizioso. Ma se lo dice l’Estonia saremmo quasi tentati di crederci.