Rallenta l’espansione del contagio: 479 nuovi casi, 150 in meno rispetto ai 629 rilevati a Ferragosto, 95 in meno rispetto a venerdì (574). Ma anche meno tamponi. Sono 56 gli ammalati in terapia intensiva, 787 i ricoverati con sintomi
Ecco, la musica è finita, gli amici se ne vanno, che inutile serata, cantava Ornella Vanoni a Sanremo nel 1967. Una canzone dal sapore agrodolce come sarà agrodolce lo spirito di centinaia di migliaia di giovani italiani alla notizia che il governo chiude le discoteche del Paese. Per i gestori, particolarmente colpiti dalla crisi del Covid-19, un vero e proprio dramma: erano stati infatti gli ultimi ad avere avuto il permesso di riaprire. Ora potranno chiedere aiuto allo Stato che ha messo a disposizione un fondo da 100 milioni di euro. La decisione è stata presa in una conferenza Stato – Regioni straordinaria che si è svolta questo pomeriggio e avrà effetto a partire da domani, lunedì 17 agosto.
Perché il Governo chiude le discoteche
Alla riunione hanno presenziato i ministri di Sanità, Regioni e Sviluppo economico, rispettivamente Roberto Speranza, Francesco Boccia e Stefano Patuanelli in rappresentanza dell’esecutivo di Giuseppe Conte e i presidenti di tutte le regioni italiane, perché la decisione riguarderà tutto il territorio nazionale, indifferentemente dalla presenza o meno di focolai o altri segnali d’allarme.
A convincere l’esecutivo che fosse opportuno sprangare nuovamente l’entrata di discoteche e sale da ballo (dopo però aver fatto passare almeno Ferragosto, impossibile non notarlo) la ripresa dei contagi di Coronavirus. Ripresa che però non è accompagnata fortunatamente da una nuova impennata di ricoveri in terapia intensiva: secondo quanto comunicano i dati ufficiali, infatti, la maggior parte dei nuovi infetti è sì di età inferiore rispetto a quanto verificato in precedenza, ma anche asintomatica. Per tutta la prima parte dell’emergenza sanitaria i tamponi erano stati eseguiti per lo più su persone con i sintomi del Covid-19, perciò quanto viene scoperto in queste ore potrebbe essere collegato semplicemente all’allargamento del campione demografico dei test.
© Ministero della Salute
La prima chiusura nazionale dalla Fase 1
Ma l’esecutivo di Giuseppe Conte ha preferito non rischiare e il Governo chiude le discoteche da Nord a Sud, indipendentemente dai contagi registrati nelle singole regioni. La decisione varrà a partire da domani fino al 7 settembre: in quella data una nuova conferenza Stato – Regioni, valutando i pareri del Comitato tecnico-scientifico, sarà chiamata a decidere se prorogare la chiusura o decretare la riapertura delle sale da ballo.
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Torna l’obbligo di mascherine all’aperto
Ma nell’ordinanza del Ministero della Salute il Governo chiude le discoteche e reintroduce anche l’obbligo di mascherine nei luoghi pubblici laddove non sia possibile mantenere il distanziamento sociale: “è fatto obbligo dalle ore 18.00 alle ore 06.00 sull’intero territorio nazionale di usare protezioni delle vie respiratorie anche all’aperto, negli spazi di pertinenza dei luoghi e locali aperti al pubblico nonché negli spazi pubblici (piazze, slarghi, vie) ove per le caratteristiche fisiche sia più agevole il formarsi di assembramenti anche di natura spontanea e/o occasionale”.
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Intanto, rallenta l’espansione del contagio: oggi si sono registrati 479 nuovi casi, 150 in meno rispetto ai 629 rilevati a Ferragosto, 95 in meno rispetto a venerdì (574). Ma sono anche stati eseguiti meno tamponi, 36.807, contro i 46.723 del 15 agosto. Attualmente, in tutto il Paese, sono 56 gli ammalati in terapia intensiva, 787 i ricoverati con sintomi.