Approfondimento con il Professor Sergio Germani e la dottoressa Francesca Spidalieri per capire motivazioni, mezzi e difese da influenze russe nel contesto italiano che sia approssima al voto elettorale
Il recente allarme lanciato da Bloomberg sugli account fake su twitter rilancia il problema delle influenze esterne verso correnti populiste per influenzare il voto delle prossime elezioni. Le dichiarazioni di Dan Coats capo dei servizi di intelligence insieme alle passate evidenze dei servizi olandesi ed inglesi hanno invece chiarito come proprio i russi avessero e hanno interesse ad interferire con le elezioni dei diversi paesi democratici e questo tanto oltre oceano quanto in Europa. A conferma ulteriore anche l’intelligence italiana nell’ultima relazione annuale 2017 . Fra i trend evolutivi della minaccia esprime infatti, la preoccupazione per la minaccia ibrida che consiste in disinformazione (distorsione di notizie, informazioni denigratorie, notizie false) finalizzata a condizionare l’opinione pubblica soprattutto in prossimità di passaggi cruciali per i sistemi democratici come accade in occasione della chiamata alle urne. Per un chiarimento e approfondimento su questi temi abbiamo interpellato due esperti, il Professor Sergio Germani, direttore dell’Istituto Gino Germani che si occupa di Scienze Sociali e Studi Strategici e la dottoressa Francesca Spidalieri esperto di Cybersecurity, Sr. Fellow for Cyber Leadership at Pell Center e Co-Principal Investigator for the Cyber Readiness Index 2.0 del Potomac Institute. Ad entrambi abbiamo chiesto le motivazioni che spingono la Russia, i mezzi che può adottrare e soprattutto cosa fare per difendersi.
Geopoliticamente che motivazione avrebbe la Russia in una interferenza con le elezioni del 4 Marzo in Italia?
Sergio Germani: A breve e medio termine come ci hanno mostrato gli altri paesi europei i russi vorrebbero governi collaborativi con loro e sensibili ai loro interessi e alle loro esigenze. Inoltre, temono la Nato e l’Unione Europea perché costituiscono un blocco che minaccia la loro grande potenza e quindi cercano di indebolirle. Il modo per farlo è fomentare l’instabilità politica e a lungo termine anche destabilizzare i regimi democratici.
Poiché a noi occidentali può sembrare difficile da capire, va spiegato che il regime russo fino a 10 anni fa poteva legittimarsi perché assicurava crescita economica e sostentamento e miglioramento delle condizioni di vita, tuttavia da qualche anno tutto questo non è più possibile e quindi viene meno questo tipo di legittimazione. Ne consegue che cerchino altri mezzi e metodi per avere un riconoscimento soprattutto al loro interno. In particolare, è loro interesse ricostituire il concetto e l’immagine della la Russia se non come “unione sovietica”, almeno come una grande potenza mondiale con una sua sfera di influenza.
Vogliono impedire che paesi dell’ex blocco sovietico vadano verso l’occidente, quindi usano strumenti di hybrid warfare, di destabilizzazione e gli attacchi cyber o le pressioni energetiche, per impedire che tali paesi si muovano ideologicamente e concretamente verso l’occidente. Anche verso l’Italia i tentativi di influenza dell’opinione pubblica, hanno un singolo motivo di fondo: l’insicurezza della loro stabilità interna. Qualcuno li ha anche definiti “una cleptocrazia”, ovvero una elite che si arricchisce in modo sistematico a spese della popolazione. In sostanza sono più aggressivi all’estero perché se in Europa la democrazia è stabile, allora diventa un modello alternativo a cui ispirarsi, un polo di attrazione, un sogno o un obiettivo per i paesi ex sovietici o almeno loro lo percepiscono così.
Francesca Spidalieri: La Russia persegue le stesse ragioni che l’hanno spinta ad interferire nel 2016 negli Stati Uniti, nel referendum Brexit e nelle elezioni francesi e tedesche e lo fa con una campagna organizzata, ben finanziata, non con mezzi occasionali o sporadici. Ovvero opera mediante finanziamento di gruppi estremiste per la divulgazione di fake news. Le ragioni principali riguardano la sua esigenza di mettere in cattiva luce l’occidente, la democrazia, i valori occidentali, la stessa credibilità per diminuire l’appeal degli Stati Uniti, indebolire Nato e la fiducia nel funzionamento dei principi democratici perché sono tutti elementi contrari ai principi russi che osteggiano la liberalità.
Facendo delle semplici ricerche da Google vengono forniti come primi risultati articoli e documenti che fomentano e alimentano teorie cospirazioniste. La Russia non si espone parlando di “dittatura” ma usa un termine “sovranità” e parlando del proprio territorio rivendica la protezione delle informazioni applicandolo anche al Cyberspazio ma non considerando solo dati e reti ma riferendosi proprio al contenuto delle informazioni.