Su quest’ultimo punto si ricorda anche l’iniziativa di realizzare un centro per la certificazione nazionale. In circa cinque anni è previsto il raddoppiamento dei fondi pubblici per le tecnologie pulite, una delle quali è la smart grid da indirizzare verso approcci di resilience, mentre un importante impulso è stato dato dai lavori del G7 e dall’Unione Europea cercando di avviare una cooperazione pragmatica fra i paesi in tema di Cybersecurity anche in occasione del recepimento della Direttiva sulla sicurezza delle reti NIS.
L’impegno della polizia postale nell’ambito delle attività online per la sicurezza degli utenti sul web, e nell’ambito del Centro Nazionale Anticrimine Informatico per la Protezione delle Infrastrutture Critiche (CNAIPIC), è stato specificato dalla Dott.ssa Nunzia Ciardi, dirigente superiore della polizia di Stato, che ha sottolineato fra le altre cose, come l’operato derivante da tutte le analisi tecniche investigative, sia condiviso con i gestori di infrastrutture critiche perché accresca l’insieme delle azioni preventive applicabili.
Attori industriali
Fra i rappresentanti delle maggiori realtà di servizi di pubblica utilità si nota una posizione concorde rispetto alla minaccia, considerata più evoluta e mirata a reperire informazioni da cui trarre diretto vantaggio economico (nei casi di Cybercrime n.d.r.) o dati di tipo strategico tattico (nel caso di cyberterrorismo n.d.r.).
Crescono le megabotnet ovvero botnet più estese e diffuse in ambito IoT, e gli attacchi cosiddetti downgrade (rollback ) attack che sfruttano la compatibilità retroattiva del codice, di cui il FREAK attack, “factoring attack on rsa-Export keys”, è un esempio (A. Curioni).
Nell’ambito infrastrutture critiche è cruciale mantenere la disponibilità dei servizi in modo predominante rispetto ai requisiti di integrità e riservatezza dei dati che sono fondamentali per altri ambiti (A. Bertani, Cesi). Per realizzare la prevenzione nell’esercizio delle reti elettriche si deve partire dal cyber risk assessment, con audit e penetration test mediante simulazioni dinamiche al posto dei test statici, adottando esercitazioni con red e blue team che si contrappongono. Anche nell’ambito energetico è decisivo considerare la sicurezza informatica come leva per la digitalizzazione e come abilitatore del “business digital overall” che riguarda tutta la catena di produzione dell’energia, fino all’utente finale, ripartendo dal dato e ripensandone la sicurezza, piuttosto che limitarsi a proteggere la stanza dove sta il dato (Y.Rassega, Enel).
Si rende necessario anche estendere l’assetto difensivo a tutta la supply chiain ovvero a tutti i fornitori di tipo primario o coinvolti in subappalto, come elemento chiave del proprio sistema di tutela (F. Morelli, Terna). Infine il passaggio alla “smartizzazione” dei networks, richiede l’abbandono al modello delle reti isolate e l’esigenza di difendere la Operation IT delle reti passando da un approccio centrato sulla robustezza ad un approccio basato sulla resilienza (M.Garri, Acea).
L’ambito europeo
L’Agenzia europea per la cooperazione fra i regolatori nazionali dell’energia (ACER), che integra e coordina le attività a livello dell’UE, ha sottolineato mediante il suo Knowledge Manager, S. Bracco, come sia necessario mantenere il settore energetico altamente affidabile, nonostante stia diventando profondamente dipendente da un settore storicamente meno affidabile come quello dell’IT, a cui si aggiunge anche l’ulteriore sfida di individuare il mezzo migliore di protezione per ciascuna delle nuove e diverse tecnologie che si affacciano sul mercato e che sono potenzialmente adottabili.
In ambito europeo l’Italia, contrariamente a quanto si pensi, è stata fra i primi tre paesi ad operare sul settore energetico europeo fin dal 2005 ed ha contribuito ai diversi step della cybersecurity roadmap che parte dal 2013 con la strategia europea, a cui hanno fatto seguito la direttiva NIS e il GDPR, il “Clean Energy for All Europeans”, la serie di misure concrete in tema di resilienza, deterrenza e difesa contenute nel documento “Resilience, Deterrence and Defence: Building strong cybersecurity in Europe” e l’ultima proposta in tema Cyber datata settembre 2017. Nonostante il lungo lavoro sussistono alcuni gap per il settore energetico principalmente correlati a: un framework efficace ed efficiente per la risposta e difesa da attacchi alle infrastrutture energetiche, l’aumento della resilienza nel settore energetico, e l’aumento di conoscenza e skill verticali uniti alla promozione di attività di ricerca. Infine sembrano mancare a livello europeo piattaforme di intelligence specializzate al settore energetico e capaci di supportarne le specifiche esigenze.