Il premier: “Mascherine chirurgiche a 0,50 centesimi. Toglieremo l’IVA”. Il 18 maggio prevista la riapertura dei negozi al dettaglio, il primo giugno parrucchieri e si potrà consumare in bar e ristoranti
Si terrà questa sera alle ore 20:20 la conferenza stampa del presidente del Consiglio dei ministri, Giuseppe Conte, sul decreto sulla Fase 2. Lo ha annunciato lo stesso premier attraverso i suoi social. Noi la seguiremo in questa pagina, dunque abbiate cura di aggiornarla attorno a quell’ora. Intanto, si apprende che è iniziata alle 16:20, con oltre un’ora di ritardo sul programma, la cabina di regia, in videoconferenza, tra Conte e le delegazioni di Regioni, ANCI e UPI per dare corpo al decreto sulla Fase 2. Alla riunione partecipano anche il ministro della Sanità, Roberto Speranza, e il titolare degli Affari Regionali, Francesco Boccia.
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Conte: “Stiamo contenendo la pandemia”
“Da Nord a Sud avete dimostrato forza, coraggio e senso di comunità. Adesso ha inizio la fase di convivenza col virus. Durante la quale la curva del contagio potrebbe risalire. Il rischio c’è e va affrontato con metodo e rigore”, ha detto Conte. “Per questo sarà essenziale evitare che il rischio del contagio si diffonda rispettando il metro di distanziamento sociale, anche con i parenti”.
Il piano del 4 maggio
“Nella convivenza col virus dovremo mantenere i dispositivi di protezione individuale. I prezzi delle mascherine, come già annunciato dal commissario Domenico Arcuri, sarà calmierato e in più elimineremo l’IVA”, ha detto Conte. “Le mascherine chirurgiche costeranno 0,50 centesimi”.
Il 18 maggio ha spiegato Conte “riaprirà il commercio al dettaglio”. “Apriranno anche musei, mostre e biblioteche e anche gli allenamenti delle squadre in campo sportivo”. Il primo giugno “riapriranno parrucchieri, barbieri, centri estetici, bar e ristoranti più ampiamente, potendo consumare all’interno”.
Il dpcm sulla Fase 2
“Cosa succederà dal 4 maggio e fino al 18 maggio? Avremo una conferma generalizzata le misure sugli spostamenti: dentro la Regione resterà l’autocertificazione. Aggiungeremo la possibilità degli spostamenti mirati per fare visita ai parenti”, ha annunciato il premier. “Dal 4 maggio continuerà il divieto di spostarsi tra le Regioni, salvo per lavoro, assoluta urgenza e salute; i sintomatici e febbricitanti dovranno restare a casa, ora era solo raccomandato, dal 4 maggio sarà un obbligo; non consentiamo party privati, divieti assoluti di assembramenti. I sindaci potranno perciò chiudere zone dove ci si potrebbe assembrare”.
“Riapriranno i parchi – ha detto Conte – salvo che i sindaci non riescano a controllare il rispetto delle prescrizioni. Sarà possibile svolgere attività motoria anche più lontani da casa. Saranno consentiti gli allenamenti degli atleti professionisti e non, sempre nel rispetto delle norme sul distanziamento e a porte chiuse”. “Bar e ristoranti potranno effettuare ristorazione con asporto, mettendosi in fila ed entrando uno alla volta: il cibo si consumerà a casa o in ufficio ma non nei locali”, ha precisato il premier.
Il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte
“Dal 4 maggio riapre tutta la manifattura e il settore delle costruzioni”, ha proseguito il presidente del Consiglio. “Nei prossimi giorni potranno aprire per predisporre i luoghi di lavoro alle misure richieste”. Quanto ai trasporti: “Tutte le aziende dovranno rispettare il protocollo di sicurezza del ministero dei Trasporti”.
La ripresa della Serie A
Rispondendo ai giornalisti sulla ripresa del giuoco del calcio, ha detto: “Il ministro Spadafora lavorerà con il comitato tecnico scientifico e con le componenti del settore, per valutare se ci sono le condizioni per far continuare i campionati sospesi. Al momento è troppo presto per dirlo, la Serie A riprende solo se ci saranno le condizioni per farlo in sicurezza”.
Le anticipazioni di Conte sul decreto sulla Fase 2
Alcune anticipazioni su ciò che ci aspetta nel decreto sulla Fase 2, sono state rilasciate, da Giuseppe Conte, al quotidiano Repubblica in una intervista che è possibile leggere, per intero, sui social del presidente del Consiglio. “Annunceremo questo nuovo piano – dice il premier in merito al decreto sulla Fase 2 – al più tardi all’inizio della prossima settimana. La condizione per ripartire sarà il rigoroso rispetto dei protocolli di sicurezza, per i luoghi di lavoro, per le costruzioni e per le aziende di trasporto”.
In settimana riapriranno le imprese strategiche
“Nel rispetto di queste condizioni rigorose – spiega Conte -, potranno riaprire già la settimana prossima, passando però dal vaglio dei prefetti e con autocertificazione, attività imprenditoriali che consideriamo “strategiche”, quali lavorazioni per l’edilizia carceraria, scolastica e per contrastare il dissesto idrogeologico, come pure attività produttive e industriali prevalentemente votate all’export, che rischiano di rimanere tagliate fuori dalle filiere produttive interconnesse e dalle catene di valore internazionali. Il piano che presenteremo sarà molto articolato perché conterrà anche una più generale revisione delle regole sul distanziamento sociale. “Revisione” delle regole, voglio chiarirlo subito, non significa abbandono delle regole”.
Sarà sempre necessaria l’autocertificazione?
Dubbi permangono sulla necessità di continuare a dotarsi di un pezzo di carta che attesti il motivo per il quale ci troviamo in strada: “Non siamo ancora nella condizione di ripristinare una piena libertà di movimento, ma stiamo studiando un allentamento delle attuali, più rigide restrizioni. Ho già anticipato che non sarà un “libera tutti”. Faremo in modo di consentire maggiori spostamenti, conservando, però, tutte le garanzie di prevenzione e di contenimento del contagio”. Una non-risposta, quella di Conte, che lascia intendere come, almeno inizialmente, la Fase 2 sarà con ogni probabilità ancora strettamente irregimentata.
La querelle con il Veneto
Sempre a Repubblica, il premier commenta la fuga in avanti del Veneto guidato dal leghista Luca Zaia: “Non possiamo procedere in ordine sparso. Non possiamo permettercelo perché il virus non conosce distinzioni territoriali e dobbiamo assolutamente prevenire una seconda ondata di contagi. Il piano nazionale che abbiamo messo a punto ci consente una ripresa ben strutturata, ragionata, senza concessione a improvvisazioni”.
Zaia: “Bene l’accelerazione del Governo sulla Fase 2”
Non replica il diretto interessato, il presidente della Regione Veneto, Zaia, che si limita a dire: “Alle 15 abbiamo la cabina di regia con il Governo, alle 19 la Conferenza dei presidenti di Regione: immagino che ci saranno novità nelle prossime ore: il governo sta accelerando, sta prendendo qualche decisione, immagino che la Fase 2 stia prendendo sempre più corpo”.
ANCI a Conte: “Vorremmo sapere le attività che riapriranno”
Intanto a Palazzo Chigi giunge la lamentela dell’Associazione nazionale dei Comuni italiani che lamenta la necessità di essere ascoltata per la delibera del decreto sulla Fase 2, nella misura almeno di sapere per tempo quali attività verranno riaperte il 4 maggio: “Conoscere prima del 4 maggio l’elenco delle attività che riaprono per adottare le misure necessarie in materia di mobilità e trasporto, per regolare gli orari di uffici ed esercizi, il corretto utilizzo da parte dei cittadini degli spazi pubblici come i parchi, con eventuale indicazione dell’età”. Questa la prima richiesta contenuta nella lettera che i sindaci hanno inviato a premier Conte con le loro proposte in vista della cabina di regia di oggi alle 15. Inoltre l’ANCI chiede anche “indicazioni chiare e non equivoche sul corretto utilizzo delle mascherine alla popolazione e ai lavoratori, assicurando disponibilità nelle farmacie a un prezzo fisso calmierato, e su dove i genitori che tornano al lavoro potranno lasciare i bambini”.
Sala: “Dobbiamo essere informati per organizzare i trasporti”
Del medesimo avviso in merito al decreto sulla Fase 2 anche il sindaco della città simbolo della resistenza al Covid-19, Giuseppe Sala: “Da quello che sappiamo tra oggi e domani uscirà un decreto del governo che spiegherà le logiche, le modalità della riapertura. Sarà probabilmente focalizzato sul 4 maggio, è chiaro che per noi sindaci è importante capire cosa succederà il 4 maggio e cosa dopo. Per noi il tema è organizzarci”. Così Sala, nel consueto video postato sulle sue pagine social parlando del tema della riapertura. “Ad esempio se il 4 maggio si riaprirà la produzione nel tessile e nella moda io presumo che non molto dopo riapriranno i negozi, perché se i negozi non svuotano del campionario estivo e non fanno cassa è difficile che possano fare ordini sull’invernale”, ha ribadito Sala nel video postato sulle sue pagine social, nel quale ha fatto un esempio di come cambierà il trasporto pubblico. “Alla stazione della metropolitana di Cadorna in condizioni normali noi facevamo entrare 6 mila persone all’ora al mattino, con le misure che oggi ci indicano ne faremo entrare probabilmente 1.500, cioè il 25% – ha detto – e tra l’altro potremo farne entrare, per poi disporre bene gli utenti sulle banchine, 75 alla volta. Non se ne esce, se non si trovano altre formule – ha concluso Sala – quindi anche l’idea di parlare di piste ciclabili non è una scelta ideologica, ma è una scelta di visione e anche di necessità”.