Le regole in vigore da mercoledì per le Regioni che cambiano colore. Aumentano per tutte le restrizioni
Il verdetto, temuto e contestato dai presidenti delle Regioni interessate, alla fine è arrivato nella serata di ieri. A partire da domani, Liguria, Toscana, Abruzzo, Basilicata e Umbria, stante l’avanzata del Covid-19 e la situazione delle strutture ospedaliere, passeranno dall’area gialla a quella arancione. In alcuni casi il peggioramento del quadro, reso lampante dai numeri, ha spento ogni polemica: “La Liguria da mercoledì 11 novembre diventerà zona arancione per i prossimi 14 giorni. Pur rimanendo perplesso sulla differenza di trattamento rispetto alla scorsa settimana, a fronte di numeri più o meno simili, ritengo sia doveroso non entrare in polemica con il Governo e prendere atto di questa decisione”, ha commentato a caldo il presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti, tra i più aspri critici della condotta del governo. Quindi ha ammesso: “Indubbiamente i nostri ospedali sono sotto forte pressione, il mondo medico chiede interventi e in queste situazioni riteniamo che il criterio di prudenza debba sempre prevalere”.
Giovanni Toti
Rezza: troppi ricoveri, bene le restrizioni
“Nei ricoveri ospedalieri notiamo una tendenza all’aumento e soprattutto c’è un incremento per quanto riguarda i ricoveri in terapia intensiva e questa situazione giustifica l’adozione di interventi più restrittivi soprattutto nelle regioni più colpite. E naturalmente necessita dell’adozione di comportamenti prudenti da parte di tutti i cittadini”. Così il direttore del dipartimento Prevenzione del ministero della Salute, Giovanni Rezza in merito alle nuove restrizioni in arrivo.
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“La situazione epidemiologica da Covid-19 continua a peggiorare e si registra un Rt di circa un 1,7. Abbiamo oltre 500 casi per 100mila abitanti e quasi tutte le regioni italiane sono pesantemente colpite”, ha concluso Rezza.
Bolzano sarà dichiarata area rossa
Il ministro della Salute, Roberto Speranza, in serata ha firmato inoltre l’ordinanza, che andrà in vigore dall’11 novembre, con la quale la Provincia di Bolzano passerà in area “rossa”.
I medici: Toscana rossa subito
L’Ordine dei medici di Firenze continua a chiedere di chiudere tutto subito come a marzo scorso unendosi così “all’appello della Federazione Nazionale” e ribadendo che “senza una chiusura generalizzata come quella di marzo non possiamo andare avanti. I numeri dei decessi, dei ricoveri in ospedale e dell’occupazione delle terapie intensive, non ci danno alternativa. Rischiamo il collasso del sistema”.
Nel pomeriggio di ieri l’ospedale di Pistoia ha deciso che il pronto soccorso chiuda tutta la notte per troppi arrivi di pazienti Coronavirus. Saranno dirottati su Careggi (Firenze), dove c’è ancora margine di accoglimento. Proprio l’area Firenze-Prato Pistoia, anche per la concentrazione demografica, è attenzionata dalla Regione. Il neo presidente Eugenio Giani ha firmato, come preannunciato, un’ordinanza per ricavare 500 posti letto Covid per pazienti a medio-bassa gravità nell’ex polo start up di Prato “baricentrica fra Firenze e Pistoia”. L’assessore Simone Bezzini annuncia nuove squadre Usca “Quelle a oggi costituite in tutte le tre aree vaste sono 114, e altre 36 saranno costituite nei prossimi 10 giorni, quindi arriveremo a 140”, ha detto Bezzini. I dati sono ancora in peggiorammento: 33 altri morti nelle ultime 24 ore e altri 2.244 positivi in tutta la regione. I ricoverati nei posti letto dedicati ai pazienti Covid oggi sono in tutto 1.776 (76 in più rispetto a ieri, +4,5%), 234 in terapia intensiva (8 in più rispetto a ieri, +3,5%). I guariti in totale sono 19.116 (ben 1.178 in più rispetto a ieri, +6,6%).
Cosa cambia per le Regioni retrocesse?
Liguri, toscani, umbri e gli altri dovranno quindi prendere confidenza con le regole in vigore per le zone arancioni che comportano, ahiloro, nuove restrizioni, superiori a quelle “base”, valide per tutto il territorio nazionale, cui erano assoggettati finora. Anche in Liguria, Toscana, Abruzzo, Basilicata e Umbria varranno queste regole:
- Vietato circolare dalle ore 22 alle ore 5 del mattino, salvo comprovati motivi di lavoro, necessità e salute.
- Vietati gli spostamenti in entrata e in uscita da una Regione all’altra e da un Comune all’altro, salvo comprovati motivi di lavoro, studio, salute, necessità. Raccomandazione di evitare spostamenti non necessari nel corso della giornata all’interno del proprio Comune.
- Chiusura di bar e ristoranti, 7 giorni su 7. L’asporto è consentito fino alle ore 22. Per la consegna a domicilio non ci sono restrizioni.
- Chiusura dei centri commerciali nei giorni festivi e prefestivi ad eccezione delle farmacie, parafarmacie, punti vendita di generi alimentari, tabaccherie ed edicole al loro interno.
- Chiusura di musei e mostre.
- Didattica a distanza per le scuole superiori, fatta eccezione per gli studenti con disabilità e in caso di uso di laboratori; didattica in presenza per scuole dell’infanzia, scuole elementari e scuole medie. Chiuse le università, salvo alcune attività per le matricole e per i laboratori.
- Riduzione fino al 50% per il trasporto pubblico, ad eccezione dei mezzi di trasporto scolastico.
- Sospensione di attività di sale giochi, sale scommesse, bingo e slot machine anche nei bar e tabaccherie. Restano chiuse piscine, palestre, teatri, cinema. Restano aperti i centri sportivi.