La decisione di rivedere a ribasso i giorni di isolamento sta facendo discutere. Si teme sia stata presa in considerazione solo per finalità economiche
Finora gli scienziati erano concordi almeno su di un dato, ovvero che l’isolamento precauzionale dei positivi al Covid o di coloro che sono stati in stretto contatto con i contagiati dovesse durare almeno 14 giorni, che è anche il tempo di incubazione del Coronavirus. Proprio i 14 giorni di “domiciliari” sono, al momento, il principale ostacolo alla diffusione delle app nazionali che possono indicare se si è stati in presenza di infetti e pure il motivo più spesso addotto del rifiuto di molti lavoratori di sottoporsi ai test (pare infatti che, per esempio nella scuola, molti insegnanti precari in attesa dell’assegnazione delle cattedre non si siano sottoposti al tampone per la paura di risultare positivi e non poter accettare). Chi dovesse finire in isolamento, soprattutto se è partita IVA, teme di perdere almeno due settimane di incassi, dovendo nuovamente chiudere la propria attività già colpita dal lock down. Forse anche per questo in Francia si va verso la quarantena “light”.
Quarantena di soli 7 giorni
Il consiglio scientifico della Francia ha dato infatti il proprio via libera alla riduzione da quattordici a sette giorni della durata dell’isolamento per le persone risultate positive al Coronavirus: è quanto ha annunciato poco fa il ministro della Salute, Olivier Véran. La decisione verrà adottata in modo formale in occasione del «consiglio Difesa di venerdì», il che «ci darà un po’ di tempo per consultare altri esperti sull’attuazione della misura», ha aggiunto il ministro su France Inter.
Il ministro della Salute francese, Olivier Véran
Si tratta però di una misura che sta già facendo discutere. I detrattori sostengono infatti che sia dettata più da motivi economici che precauzionali. Ma il governo francese ha comunque ribadito che intende vagliare i pareri della comunità scientifica prima di ufficializzare ogni decisione in tal senso. La situazione del Covid-19 in Francia del resto è stata definita dallo stesso ministro Veran «preoccupante», con nuovi casi giornalieri a livelli record, ma una seconda ondata di infezioni è «evitabile». «Il tasso di riproduzione del virus si attesta a 1,2, che è inferiore al livello di 3,2-3,4 visto durante la primavera. Quindi il virus si sta diffondendo a velocità minore ma sta circolando, il che è preoccupante», ha rassicurato il ministro della Salute sempre durante il suo intervento alla radio France Inter.