Intervistata dal Corriere della Sera il ministro dell’Interno Luciana Lamorgese non ha escluso altre misure drastiche
Sono ore impegnative, queste, per l’Italia. Probabilmente le più difficili dalla Seconda Guerra mondiale. Soltanto 48 ore fa il Governo ha decretato la chiusura del Paese nel tentativo di arginare l’epidemia da Coronavirus, ieri le Borse sono crollate, assestando il peggior danno economico subito in epoca recente.
© Viminale
E adesso? Adesso si aspetta febbrilmente il bollettino della Protezione civile quotidiano, quello delle 18, per capire se le misure varate sono sufficienti o meno. In realtà è ancora troppo presto per dirlo, considerato che la malattia impiega tra i 5 e i 14 giorni per manifestarsi nei nuovi contagiati, ma la titolare del Viminale ha già fatto sapere che Roma è pronta a prendere nuove, drastiche misure nella lotta alla pandemia.
© Tiziana Lamorgese
Cosa ha detto Lamorgese al Corsera
«Il governo – ha detto il ministro dell’Interno Luciana Lamorgese al Corriere della Sera – ha agito con determinazione e fermezza, adottando le decisioni ritenute necessarie in ragione dell’evoluzione di una situazione emergenziale assolutamente imprevedibile. Si è tratto di decisioni assunte gradualmente che sono state condivise con gli esperti e il mondo scientifico. Ad oggi siamo impegnati a garantire l’applicazione di tutte le prescrizioni adottate. Ne valuteremo gli effetti e, se necessario, non ci sottrarremo ad altre scelte coraggiose».
Insomma, la titolare del Viminale non esclude il blocco totale del Paese (quindi divieto di andare al lavoro e chiusura delle fabbriche, che al momento procedono a scartamento ridotto e dovendo garantire il rispetto delle norme sanitarie) quale extrema ratio per contenere la diffusione del Coronavirus. Ma solo i numeri dei prossimi bollettini e l’osservanza dei precedenti decreti emanati dal Governo da parte di tutta la comunità potranno dirci se sarà o meno necessario giungere a tanto per salvare altre vite e un sistema sanitario prossimo al collasso.
© Viminale
Emergenza Coronavirus, chi può uscire?
Riportiamo, data la rilevanza, l’interpretazione del ministro Lamorgese dell’ultimo decreto, in merito alla possibilità di uscire di casa: «Le limitazioni e le raccomandazioni sono le stesse in tutte le Regioni. Si può uscire di casa solo per andare al lavoro, per ragioni di salute o per situazioni di necessità come fare la spesa o procurarsi generi indispensabili. Per agevolare la verifica di queste esigenze è sempre prevista un’autodichiarazione che potrà essere resa anche seduta stante sui moduli in dotazione alle forze di polizia. Ovviamente la veridicità delle dichiarazioni sarà oggetto di controlli successivi».