Una piccola molla che misura la quantità di ossigeno nel sangue. Ma attenzione: non tutti ne hanno bisogno
Mascherine e disinfettanti non sono gli unici prodotti difficili da trovare in queste settimane. Nelle farmacie e online è impennata anche la richiesta (e il prezzo) dei saturimetri, ovvero piccoli dispositivi in grado di misurare la quantità di ossigeno presente nel sangue. Cominciamo subito con il dire che, se si sta passando un isolamento in salute e senza aver mai avuto una linea di febbre non è indispensabile averne uno in casa. Il saturimetro diventa invece uno strumento prezioso, suggerito anche dai medici di famiglia come sistema di automonitoraggio, per tutte quelle persone a casa con febbre o con tampone positivo a Covid 19. La corsa all’acquisto indistinto da parte di tutti rischia dunque di sottrarlo a chi è più debole e a rischio in questo momento.
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Come funziona il saturimetro?
Applicato al dito o a un lobo dell’orecchio, il saturimetro è molto simile a una piccola molla con un display che restituisce i dati sulla quantità di ossigeno nel sangue in pochi secondi. Il valore da tenere d’occhio è semplicemente la percentuale che si visualizza sullo schermo: nessun rischio se è compresa tra il 95 e il 100%. Sotto il 95%, il saturimetro avverte di una ridotta presenza di ossigeno nel sangue, mentre al di sotto del 90% si è in presenza di ipossia. Ad ogni modo, nulla di tutto questo sostituisce il prezioso lavoro del proprio medico di base: in caso di valori sospetti è bene contattarlo prima di cadere nel tranello dell’autodiagnosi.
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Prezzi alle stelle
Come era già capitato per mascherine e disinfettanti, anche per i saturimetri si è verificata un’impennata dei prezzi. Secondo una indagine di Altroconsumo, che ha confrontato quasi 30 marche in vendita su Amazon, il costo medio di un saturimetro sul più importante sito di e-commerce è di 48 euro. A seconda dei diversi prodotti, l’incremento del prezzo è variato tra il +5% e il +87%. Per dimostrare quanto sia sconveniente la corsa ingiustificata all’acquisto bastino le parole di Mario Balzanelli, presidente nazionale del 118. «Non si può aspettare che un malato vada in crisi respiratoria – ha detto – perché a quel punto è già caduto nell’abisso, i polmoni sono compromessi. Bisogna fornire il saturimetro a casa a chi è in quarantena, perché rileva in tempo la riduzione dei parametri di ossigenazione del sangue».