Tra gli ultimi colossi italiani rimasti aperti, ha ora comunicato la sospensione di tutte le attività italiane del Gruppo “fino a nuova comunicazione”
Si allunga la lista dei giganti italiani costretti a sospendere la propria attività per motivi di sicurezza legati al dilagare dell’epidemia di Coronavirus. L’ultimo è Luxottica che ha diversi impianti produttivi proprio nel martoriatissimo Nord Est.
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La decisione di Luxottica
Si apprende dalle agenzie che Luxottica ha comunicato la sospensione di tutte le attività italiane del Gruppo “fino a nuova comunicazione”. La decisione, resa nota alle organizzazioni sindacali, interessa gli stabilimenti di Agordo, Sedico e Cencenighe (Belluno), Rovereto (Trento), Pederobba (Treviso), Lauriano (Torino), Silvi Marina (Teramo) e Città Sant’Angelo (Pescara).
Lo stabilimento di Agordo, già chiuso in precedenza per motivi di sicurezza sanitaria sempre legati al Covid-19, era stato riaperto soltanto tre giorni fa. L’azienda sta verificando la possibilità di proseguire alcune attività essenziali come la logistica e il laboratorio lenti di Sedico, in conformità con le disposizioni governative. Garantirà inoltre continuità alle funzioni centrali critiche per la gestione del Gruppo e il coordinamento delle attività a livello globale.
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Nel pomeriggio, il sottosegretario all’Economia, Pier Paolo Baretta, aveva così commentato l’ultimo Dpcm annunciato ieri dal presidente del Giuseppe Conte via Facebook: «Fermare le fabbriche e tutte le attività produttive non essenziali – ha detto – è una scelta difficile, dolorosa, ma coraggiosa e necessaria per bloccare l’avanzata del virus. Siamo coscienti delle conseguenti complicazioni economiche e della necessità di sostenere imprese e lavoratori e lo faremo, ma per salvare l’economia dobbiamo sconfiggere il virus. Al tempo stesso non bisogna far venire meno al Paese pezzi importanti di produzione e servizi, tanto più in un momento così delicato. Solo una strada condivisa tra tutti ci aiuterà. Per questo è fondamentale che governo e opposizione continuino a fare la loro parte, che le parti sociali continuino a essere costantemente coinvolte. Distanti ma uniti deve valere anche, e ancor di più, a livello politico».