“Non manderemo le forze dell’ordine nelle case degli italiani. Ci rendiamo conto dei sacrifici dei singoli e degli operatori economici”
“La curva epidemiologica sta risalendo, in Italia così come in Europa. Alcuni Paesi versano già in condizioni molto critiche, peggiori dell’Italia. Non ci possiamo rilassare: siamo convinti che rispettando queste misure potremo affrontare questa nuova fase”. Lo ha detto il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, nella conferenza stampa pomeridiana per presentare il nuovo Dpcm. “Dobbiamo evitare di far piombare il Paese in un nuovo lockdown generalizzato: per preservare la nostra economia e tutelare la salute, dobbiamo rispettare queste nuove regole”.
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Il presidente del Consiglio ha invitato a “limitare il numero di ospiti, non superiori a sei”, e “a non tenere feste e party nelle proprie abitazioni”, ricordando che sia “meglio tenere la mascherina” qualora si ospitino estranei in casa. “Non manderemo la polizia in casa, vogliamo tutelare la sfera privata”, ha detto il premier nel tentativo di spegnere le polemiche sulla bozza che era circolata e sulle dichiarazioni del ministro della Salute, Roberto Speranza, intervenuto domenica sera a Che tempo che fa.
“Ci rendiamo conto dei sacrifici, sia per i privati, sia per gli operatori economici, ma dobbiamo assumere atteggiamenti prudenti. Tutto ciò che vietiamo oggi sarà rinviato a tempi migliori”, ha detto il premier elencando le restrizioni contenute nel Dpcm varato nella notte. “Nell’ambito della scuola le cose stanno andando abbastanza bene, e lo dico incrociando le dita”, ha spiegato il premier “ma sta peggiorando la situazione per quanto riguarda i contagi in famiglia”.
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“Per la scuola abbiamo fatto tanti sacrifici così da consentire ai nostri ragazzi e alle nostre ragazze di poter tornare in aula in condizioni di sicurezza. Continueremo a farlo e dai riscontri che abbiamo, le tutele prese si stanno rivelando sufficienti”, ha detto il presidente del Consiglio rispondendo alle domande dei cronisti che gli chiedevano se si possa tornare alla teledidattica. “Tuttavia, bisogna stare attenti anche a ciò che accade prima e dopo la scuola”.