Ma scatta l’allarme per un 53enne risultato positivo ai controlli alla Stazione Termini: ha viaggiato per il Lazio e l’Emilia Romagna negli ultimi 5 giorni, incurante del suo stato di salute
“Alcuni esperti ragionano di una seconda ondata, è un dibattito pubblico. Io non so se arriverà anche perché non sono uno scienziato e mi pare capire che, essendo questa pandemia un nuovo virus, le previsioni sono difficili. Dico solamente che, se ci dovesse essere una nuova ondata, l’Italia è attrezzata per mantenerla sotto controllo”. Così il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, intervistato dal canale informativo spagnolo Nius.
Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte
Conte si è poi detto certo che gli italiani non abbasseranno la guardia: “ho un atteggiamento di fiducia: occorre attenzione ma anche fiducia. In questo momento i cittadini italiani devono affrontare la ripresa delle attività economiche, sociali e culturali con tranquillità. Devono rispettare le poche regole di distanziamento, l’utilizzo della mascherina se non c’è distanziamento ma la vita in Italia deve riprendere, tutte le attività devono riprendere. Abbiamo potenziato la risposta del sistema sanitario, fatto milioni di test, abbiamo anche elaborato un piano di monitoraggio molto dettagliato che ci consente di controllare tutte le aree territoriali: sono fiducioso, abbiamo tutte le condizioni per affrontare l’estate e anche l’autunno”, ha sottolineato il capo del governo.
L’allarme a Roma per un infetto a Termini
Ma proprio mentre il presidente del Consiglio esprimeva parole confortanti, a Roma, alla stazione Termini, scattava l’allarme per un soggetto infetto che ha attirato l’attenzione degli agenti della Polfer proprio perché continuava a tossire. L’uomo, a bordo di un treno di ritorno dall’Emilia Romagna, di 53 anni e originario del Bangladesh, è stato così fermato per controlli: è risultato positivo al Covid e ne era consapevole in quanto avrebbe dovuto essere in isolamento fiduciario.
Gli agenti della polizia ferroviaria hanno quindi attivato le procedure previste nelle stazioni. Il termoscanner ha confermato che l’uomo ha la febbre alta. Adesso bisognerà risalire ai suoi spostamenti, ai suoi vicini di scompartimento (operazione tutto sommato agevole, visto che i vettori mantengono nel proprio database i nominativi di chi ha viaggiato, più difficile sarà risalire a chi gli è stato vicino su mezzi pubblici di altro tipo, come bus e metro), sperando che tra di loro ci sia eventualmente chi ha scaricato l’app Immuni, che renderebbe più facile la tracciabilità dei contatti.
Non si esaurisce il focolaio laziale
Anche oggi sono 14 i nuovi infetti nella comunità bengalese laziale, di cui otto riconducibili allo stesso nucleo familiare e legati ai rientri. Tutti sono stati posti in isolamento. “Questo dato conferma l’importanza dell’azione messa in campo per rintracciare tutti i contatti di coloro che sono rientrati dal Bangladesh. E’ importante la collaborazione che sta mostrando la Comunità bengalese di Roma e l’Ambasciata in Italia che sta dando la massima collaborazione. Verrà intensificata nelle prossime ore l’attività dei drive-in: oltre a quello del Santa Caterina delle Rose sono già operativi anche quello in via degli Eucalipti e quello in piazza della Marranella”, si legge nella nota dell’Unità di crisi.