Rivolgendosi a Bruxelles: “Serviranno non meno di 1.500 miliardi di euro per ripartire. Negli USA gli aiuti stanziati superano i 2mila miliardi”
La conferenza del presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, prevista per il primo pomeriggio e iniziata puntualmente in ritardo, un ritardo che ha superato tutti i precedenti, facendolo apparire soltanto alle 19:40, è stata l’occasione per fare il punto della situazione davanti all’opinione pubblica su diversi temi. L’incontro con i media si è svolto al termine di un vertice di maggioranza andato per le lunghe presumibilmente proprio per le frizioni interne alla coalizione di governo sul MES. E si è parlato infatti anche del Fondo salva Stati e degli Eurobond, ma il primo punto toccato è stato, comprensibilmente, la proroga delle misure emergenziali per il contenimento dell’infezione di Covid-19.
Cosa ha detto Conte
“Proroghiamo le misure restrittive fino al 3 maggio. Mi assumo tutta la responsabilità politica di questa decisione”, ha detto il premier. “La misure stanno funzionando, ma dobbiamo mantenere alta la soglia dell’attenzione, soprattutto a Pasqua e ai ponti del 25 aprile e del primo maggio. Siamo tutti impazienti di ripartire, speriamo di poterlo fare dopo il 3 maggio: dipenderà dal nostro comportamento”.
“Dal 14 aprile – ha aggiunto – riapriremo librerie, cartolibrerie, negozi di abbigliamento per bambini e silvicoltura”. “Il lavoro per la Fase 2 – ha spiegato Conte – è già partito. Dovremo convivere con il Coronavirus quindi istituiremo un gruppo di esperti con varie professionalità, psicologi, sociologi, manager, presieduto da Vittorio Colao, in contatto con il comitato tecnico scientifico per riorganizzare in modo più efficace l’organizzazione sul posto di lavoro. Siglato inoltre un nuovo protocollo con le parti sociali per la sicurezza sul posto di lavoro: consentirà una piena ripresa delle attività produttive senza rischi”.
Sull’Europa: aiuti insufficienti
“Secondo alcune stime – ha detto il presidente del Consiglio – serviranno non meno di 1.500 miliardi di euro per ripartire. Negli USA gli aiuti stanziati superano i 2mila miliardi. Le proposte messe sul tavolo dall’Eurogruppo sono un primo passo. Ma insufficiente”. “La nostra battaglia sarà perché si crei un fondo – ha ingiunto rivolgendosi ai partner europei – sorretto da eurobond, i famosi eurobond – ha scandito con fare teatrale -, con una potenza di fuoco proporzionata all’economia di guerra. Un fondo disponibile subito per non arrivare tardi, per non deprivare il tessuto socioeconomico ulteriormente e quella somma non basterà”.
Il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte
“L’Italia non ha bisogno del MES – ha ribadito ancora Conte – è uno strumento totalmente inadeguato. Lo ho già detto agli altri leader europei e lo ripeto oggi”. “Ieri si è mosso qualcosa: c’è un paragrafo che apre la strada agli Eurobond, lo abbiamo messo nero su bianco, anche se il percorso sarà ancora lungo. Questo strumento non solo dovrà essere subito in lavorazione, ma anche attuabile. Dobbiamo far capire agli olandesi, a chi non è d’accordo, il nostro progetto”. “Il dibattito interno – ha detto rivolgendosi all’opposizione – rischia di farci apparire più deboli sul piano esterno, nel dialogo con l’Europa. Al Consiglio europeo ripeterò che non useremo il MES e non firmerò fino a quando non ci sarà un ventaglio di strumenti adeguati al periodo”.
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Sono diversi i fascicoli bollenti sulla scrivania del presidente del Consiglio, Giuseppe Conte. Molti di questi, inutile nasconderlo, non sono positivi e non stanno evolvendo come il governo avrebbe sperato. Il più impellente è quello del lock down: i bollettini quotidiani della Protezione civile suggeriscono di procedere con maggiore prudenza. Niente Fase 2 divisa in due con progressive riaperture in pompa magna delle attività commerciali già dopo Pasqua, insomma. L’altro, non meno importante, è il tema economico.
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L’Eurogruppo di ieri sera non ha certo accolto le richieste italiane. E sul solo aspetto che ha visto l’Olanda arretrare considerevolmente, ovvero la possibilità di ricorrere al MES senza condizioni almeno per quanto riguarda i finanziamenti a copertura della spesa per la sanità pubblica, rischia di mettersi di traverso il Movimento 5 Stelle, per motivi di politica interna che rendono più fragile la maggioranza.
Giuseppe Conte
© Palazzo Chigi
Alle 14 nuova conferenza stampa di Conte
Di tutto ciò parlerà, alle 14, il presidente del Consiglio, in un nuovo discorso alla nazione che, da quanto anticipano le stesse fonti di Palazzo Chigi, si articolerà appunto in due parti: la spiegazione delle misure post 13 aprile (quando, cioè, scadrà l’attuale dpcm che ha chiuso il Paese) e l’uso dei fondi comunitari discussi nel vertice serale di ieri tra i 27 ministri delle Finanze del Vecchio continente.
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“Io ho una sola parola: la mia posizione e quella del Governo sul #MES non è mai cambiata e mai cambierà. Più tardi in conferenza stampa vi aggiornerò su questo e su altre importanti questioni che riguardano il nostro Paese. A più tardi”. Lo ha scritto questa mattina il premier su Twitter. Continuate ad aggiornare questa pagina perché, al pari delle altre volte, seguiremo anche questa diretta.
Io ho una sola parola: la mia posizione e quella del Governo sul #MES non è mai cambiata e mai cambierà. Più tardi in conferenza stampa vi aggiornerò su questo e su altre importanti questioni che riguardano il nostro Paese. A più tardi.
— Giuseppe Conte (@GiuseppeConteIT) April 10, 2020