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La nuova piattaforma digitale include una serie crescente di applicazioni, basate sull’intelligenza artificiale, per supportare il lavoro dei radiologi. Abbiamo parlato di Calantic Digital Solutions con Fabio Maggioni (Bayer Italia), tra gli speaker di SIOS22 Winter Edition
“Il futuro dell’intelligenza artificiale in radiologia? La vera differenza sarà tra chi userà queste applicazioni e chi non le userà”. Così Fabio Maggioni, Radiology Business Manager Soluzioni Digitali Bayer Italia, intervistato da StartupItalia in vista della sua partecipazione a SIOS22 Winter Edition, in programma (qui i biglietti) il 12 e 13 dicembre a Milano, nell’Università Bocconi. Maggioni sarà uno dei protagonisti del talk dedicato alle piattaforme e alle soluzioni tecnologiche più innovative per migliorare la salute delle persone, previsto lunedì 12 dicembre. Bayer, infatti, alla fine dello scorso giugno ha presentato Calantic Digital Solutions, una nuova piattaforma digitale che fornisce l’accesso ad applicazioni basate sull’intelligenza artificiale, progettate per aiutare i radiologi nel loro lavoro quotidiano, migliorandone la produttività e, di riflesso, l’assistenza ai pazienti.
Con Calantic Digital Solutions, Bayer amplia così la propria offerta in ambito radiologico, oltre a mezzi di contrasto, dispositivi medici, software e servizi. “In qualità di leader nelle aree chiave della radiologia e sulla base della nostra profonda conoscenza medica in una moltitudine di aree diagnostiche e terapeutiche, Calantic Digital Solutions sottolinea il nostro impegno a continuare ad accelerare l’innovazione a beneficio dei pazienti e dei loro medici”, ha affermato Gerd Krueger, Head of Radiology Bayer Pharmaceuticals, alla presentazione della piattaforma. “Grazie a Calantic Digital Solutions – ha continuato Krueger – stiamo entrando nel segmento in più rapida crescita nel mercato della radiologia, compiendo il passo successivo nel nostro percorso da fornitore di prodotti a fornitore di soluzioni per i radiologi e i loro team”.
Per saperne di più su questa nuova piattaforma (e non solo), abbiamo parlato con Fabio Maggioni di Bayer Italia.
Che cos’è esattamente Calantic Digital Solutions?
È una piattaforma digitale, accessibile via web, dove si trova una serie di applicazioni basate su algoritmi di intelligenza artificiale, in particolare su deep learning e machine learning, per l’imaging medico. La piattaforma, vendor-neutral e ospitata nel cloud, include un numero crescente di applicazioni progettate per supportare i radiologi nel rilevare e quantificare le lesioni di carattere clinico nelle immagini mediche, e nel selezionare i pazienti per il trattamento in base all’ordine di priorità. In particolare, le applicazioni sono suddivise per distretti anatomici e all’interno di questi sono suddivise per le patologie più rilevanti per quei distretti. Grazie a Calantic Digital Solutions, vogliamo fornire ai radiologi un supporto di second opinion rispetto alla diagnosi di tutte queste patologie. Le applicazioni, inoltre, possono automatizzare attività e misurazioni di routine, migliorando i flussi di lavoro e liberando tempo per altre attività più importanti, contribuendo così a ridurre anche gli errori diagnostici dovuti agli eccessivi carichi lavorativi.
Come funziona Calantic Digital Solutions?
Per gestire le immagini radiologiche è necessaria una potenza di calcolo piuttosto importante, per cui queste immagini vengono inviate sul cloud, dove sono presenti gli algoritmi AI che possono trattarle con tutta la potenza necessaria in questi casi. Dopodiché, dal cloud la risposta viene rinviata al radiologo, che può accettare o rifiutare ciò che ha evidenziato il sistema di intelligenza artificiale, perché alla fine è sempre lo specialista il responsabile del referto o della diagnosi. Quindi, da una parte, l’intelligenza artificiale può aiutare i radiologi ad alleggerire i carichi di lavoro rispetto agli esami più semplici, in modo da concentrarsi su prestazioni più importanti. Al contempo, l’AI può fornire un supporto proprio riguardo agli esami più impegnativi, ad esempio individuando con più facilità eventuali anomalie presenti in un’immagine radiologica, integrando così l’analisi dello specialista.
Al momento, quali sono i distretti anatomici coperti da queste applicazioni?
Inizialmente l’offerta si è concentrata sulle malattie toraciche e neurologiche, come il rilevamento di noduli polmonari o di potenziali emorragie intracerebrali e occlusioni dei grandi vasi, che possono essere associate a ictus. Ma, proseguendo negli esempi, nell’ambito del distretto neurologico, ci sono soluzioni che riguardano anche le malattie neurodegenerative, come la malattia di Parkinson e il morbo di Alzheimer, e in quello toracico sono incluse tutte le malattie polmonari interstiziali, compresa la polmonite da Covid-19. Nel prossimo futuro, comunque, verranno aggiunte applicazioni per altri distretti anatomici.
Quali?
Recentemente, ad esempio, in occasione del meeting annuale della Radiological Society of North America, Bayer ha annunciato delle nuove partnership che consentiranno di aggiungere nuove applicazioni basate sull’AI per facilitare l’imaging del seno e della prostata. E, quindi, anche per malattie ad alto impatto sociale, come i tumori che coinvolgono questi organi. Anche per le malattie cardiovascolari, che rappresentano la prima causa di mortalità nei Paesi occidentali, è assolutamente fondamentale avere degli strumenti che, in maniera automatica e oggettiva, siano in grado di individuare le prime manifestazioni di una patologia. In questa fase, comunque, ci stiamo focalizzando sul processo di refertazione, per fornire ai radiologi una second opinion sulle diagnosi, ma lo scopo di Calantic Digital Solutions è quello di coprire tutto il percorso del paziente all’interno del reparto di radiologia. Entro il 2024 è prevista infatti un’integrazione con una serie di applicazioni che permetteranno di prendersi carico del paziente lungo tutto il processo diagnostico, dall’accettazione dell’esame alla consegna del referto.
In che modo?
Ad esempio, integrando informazioni e referti provenienti da altri reparti, per metterli a disposizione del radiologo in tempo reale, in maniera tale che lo specialista – sempre attraverso sistemi di intelligenza artificiale – possa fornire un quadro che sia il più preciso possibile dello stato di salute del paziente.
Come vengono selezionate le applicazioni che poi diventano disponibili sulla piattaforma?
Bayer si affida a degli esperti in radiologia e, in generale, in ambito clinico, che lavorano come dei talent scout alla ricerca di nuove soluzioni in grado di soddisfare determinati medical needs in maniera completa e rigorosa, rispettando tutta una serie di criteri. Un aspetto importante, ad esempio, è quello di verificare con quante immagini radiologiche sia stata allenata la rete neurale o il machine learning su cui si basano le applicazioni prese in esame. È fondamentale, infatti, che gli algoritmi siano stati testati su un numero significativo di immagini e che, nel confronto con i radiologi, gli algoritmi siano in grado di raggiungere e superare determinati valori di sensibilità e specificità. Solo in questi casi, e nel rispetto di tutti gli altri criteri, per quelle applicazioni si crea uno spazio per l’inserimento sulla piattaforma. Ciò non toglie che questa suite possa includere anche delle app sviluppate direttamente da Bayer di concerto con università e centri di ricerca. Di fatto, Calantic Digital Solutions è un marketplace certificato, dove Bayer garantisce ai medici che tutte le applicazioni disponibili sulla piattaforma presentano determinati requisiti. Senza contare il vantaggio, sia economico che in termini di tempistiche, derivante dalla possibilità di avere soluzioni per differenti distretti anatomici su un un’unica piattaforma.
Quando verrà lanciata in Italia?
Nel primo trimestre del prossimo anno, insieme a Francia e Spagna. Ma in Europa ci sono già delle nazioni dove è possibile utilizzare la piattaforma: Germania, Svizzera e Regno Unito. Tutte realtà già molto sensibili alle applicazioni dell’intelligenza artificiale nell’ambito della salute. Anche in Italia, comunque, registriamo un interesse crescente verso queste applicazioni.
Secondo lei, l’AI come plasmerà il futuro della radiologia?
Il mondo della radiologia è sempre stato aperto all’innovazione tecnologica, facendo anche da apripista per altri ambiti clinici. Tuttavia, una delle paure dei radiologi, almeno fino a poco tempo fa, era che l’intelligenza artificiale potesse togliergli il lavoro o comunque sminuirlo. Ciò che hanno sperimentato, invece, è che la vera differenza sarà tra chi userà queste applicazioni e chi non le userà. L’AI, oltre a consentire ai radiologi di dedicarsi ad attività più importanti, supportandoli anche nelle valutazioni più impegnative, porterà a un abbattimento dei costi sanitari, permettendo di fare meno esami sugli stessi pazienti, ma più esami per la popolazione e, quindi, di avere un maggiore bacino di utenza. Con un positivo effetto a cascata sui tempi di ospedalizzazione, i tempi di attesa per usufruire di una certa prestazione e, in ultima analisi, sulla qualità stessa delle prestazioni.