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Dall’analisi sono emersi i benefici del cloud, un acceleratore di risultati anche per le startup
Il Politecnico di Milano ha mappato l’ecosistema Digital Native con una serie di focus group ricavandone alcuni dati sul mercato del cloud. In Italia, nel 2018, il giro d’affari era di 2,34 miliardi di euro; nel 2021 è salito a 3,84 miliardi, cifra che indica un trend in crescita. Sempre più aziende, PMI e startup stanno guardando a questo strumento per l’agilità e la sicurezza che garantisce nel trattamento dei dati. L’adozione del cloud richiede alle imprese di affrontare alcuni punti per raggiungere innumerevoli benefici misurabili nel giro di poco tempo.
Stando alle informazioni raccolte nei focus group, il 73% degli intervistati ha riferito che i dati ricoprono un ruolo chiave per dare valore alla propria azienda; d’altra parte il 49% deve affrontare i vincoli legati alle applicazioni legacy, ovvero quelle esistenti che devono potere dialogare con il cloud.
Nell’analisi dell’ecosistema delle aziende Digital Native emergono soprattutto i benefici del cloud: dalla scalabilità del servizio fino alla riduzione del time to market, questo strumento rappresenta un acceleratore di risultati soprattutto per le startup. Inoltre il cloud consente una riduzione degli sprechi di tempo, permettendo così di concentrarsi sul business. Se guardiamo nello specifico ai differenti campi di utilizzo del cloud, ecco quali sono i servizi principali: strumenti di analytics disponibili in PaaS e SaaS basati su algoritmi di machine learning, strumenti di data visualization per accedere a modalità di visualizzazioni già pronte ed efficaci; strumenti per l’archiviazione dei dati in cloud come data warehouse e data lake.
Uno degli aspetti più interessanti del cloud per molte aziende Digital Native è rappresentato dalle potenzialità di utilizzo dei dati. Le caratteristiche del cloud permettono di sperimentare e valorizzare il proprio patrimonio informativo cogliendo nuove opportunità di business. Per questo motivo molto spesso all’interno di queste imprese sono presenti figure come i Chief Data Officer, Architect e Data Scientist. Al tempo stesso non si può trattare il dato come un bene riservato ai soli tecnici: è necessario formare i collaboratori per trasmettere le basi delle attività di data science e far comprendere come trattare il dato secondo il paradigma infrastrutturale cloud.
Il Politecnico di Milano, durante il 2022, ha collaborato con Google Cloud Italia alla realizzazione di una serie di incontri proprio con le realtà native e le startup italiane, un’area su cui Google Cloud continua a dimostrare il proprio impegno. Sostenere le startup in fase di avvio rappresenta un aspetto di rilievo per Google Cloud che nel 2022 ha infatti annunciato il Google for Startups Cloud Program, programma pensato per le startup che consente l’accesso a prodotti, programmi e alle best practice di Google, nonché al supporto di un team di esperti – Startup Success Team – operante a livello globale e in grado di fornire un supporto dedicato. Il programma prevede inoltre una copertura fino a 100mila dollari per l’utilizzo di Google Cloud per il primo anno permettendo alla maggior parte delle startup di iniziare a sviluppare su Google Cloud a costo zero, con la garanzia di potersi focalizzare su innovazione, crescita e acquisizione di clienti.