Nell’immagine di copertina ce lo siamo immaginato come una delle tante astronavi del promettente videogame Jump Ship proprio perché lo spazioplano cinese è così segreto che non esistono immagini. E questo fa correre la nostra fantasia. Nella realtà dei fatti dovrebbe assomigliare invece allo statunitense X-37B. E quindi avere una forma più consueta. Ma questo non toglie fascino al mezzo su cui Pechino intende mantenere il più assoluto riserbo.
La missione dello spazioplano cinese
Ciò che si sa è insomma quanto viene comunicato dai media cinesi, il resto sono solo speculazioni, benché provenienti da figure di primo piano del settore aerospaziale. Ma andiamo con ordine mettendo in fila i pochi elementi raccolti finora.
La Cina ha lanciato, il 14 dicembre 2023, per la terza volta (la prima di appena 48 ore nel 2020 e la seconda due anni dopo), il suo spazioplano riutilizzabile. Il velivolo è stato sparato in orbita con un razzo Lunga Marcia 2F decollato dallo spazioporto di Jiuquan, nel Deserto del Gobi.
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Lo spazioplano è stato sviluppato dal colosso statale CASC e raggiungerebbe le 8 tonnellate: sarebbe quindi più grande della controparte statunitense X-37B ormai in circolazione da 14 anni. Le finalità del lancio sono misteriosi quanto lo spazioplano stesso. Si sa solo che sarebbe rimasto in orbita 276 giorni.
Gli esperti, tra cui l’astrofisico Jonathan McDowell, stimano che lo spazioplano sia atterrato nell’area di Lop Nur, nella regione autonoma dello Xinjiang, nel nord-ovest della Cina, intorno alle 9:10 di sera ora della costa orientale degli Stati Uniti del 5 settembre.
E in tutto questo lasso di tempo in cui è rimasto in orbita cos’ha fatto? Ci sarebbe stato il rilascio di un piccolo satellite in orbita. L’agenza spaziale cinese si limita a dire che si tratta di test sulla riutilizzabilità del medesimo veicolo, ma gli analisti concordano che lassù sarebbero state eseguite ben altre verifiche.
Si pensa che durante la seconda e la terza missione lo spazioplano abbia condotto operazioni di rendez-vous e prossimità con questi oggetti precedentemente rilasciati, così da testare il sistema di manovrabilità in orbita. Queste operazioni, viene sottolineato dagli analisti occidentali, potrebbero avere implicazioni significative, sia per il recupero e la manutenzione di satelliti in campo civile sia, potenzialmente, per operazioni nello spazio contro veicoli spaziali avversari.