La partita dei chip si gioca anche in Corea del Sud, dove il governo di Seoul è pronto a iniettare nel mercato aiuti pubblici per un valore complessivo di 19 miliardi di dollari. Come si legge su Bloomberg, a partire da luglio le risorse saranno suddivise tra prestiti e investimenti in un settore chiave, che negli ultimi anni è stato messo alla prova dalle crisi della logistica a seguito della pandemia.
Corea del Sud: che ruolo gioca nell’industria dei chip?
In Corea del Sud l’industria dei semiconduttori ha player di livello globale, come SK Hynix e Samsung. Quest’ultima nel 2023 ha annunciato un piano di investimenti ventennale da 230 miliardi di dollari per edificare una nuova fabbrica di produzione di chip. L’interesse crescente nei confronti dell’intelligenza artificiale necessita di componenti performanti per garantire prestazioni elevate. Aumentano in altre parole tutte quelle tecnologie e attività cosiddette chips intensive.
Non è un caso se negli ultimi tempi il colosso americano Nvidia – tra i leader mondiali nella produzione di semiconduttori – è riuscito a scalare la classifica delle società più capitalizzate al mondo, divenendo nei giorni scorsi la prima (per poi retrocedere in terza posizione, bruciando qualcosa come oltre 500 miliardi di dollari). Tornando in Corea del Sud, nel 2023 è stato approvato il K-Chips Act per sostenere l’industria nazionale e non perdere terreno rispetto agli Stati Uniti, dove i massicci interventi pubblici voluti dall’amministrazione Biden stanno tentando da anni di riportare intere industry e filiere sul territorio americano.