Alle OGR di Torino premiato Roberto Marsella Business Angel d’Italia 2023. In giuria anche Chiara Trombetta, Head of Media and Events di StartupItalia
«Ci sono troppe paure sull’AI ed esagerare con le norme sarebbe un errore. L’intelligenza artificiale ci aiuterà nell’istruzione, nella sanità e nella produttività. Per sviluppare l’ecosistema tecnologico ci vuole cultura, non solo capitali. Anche l’Italia può farlo, ma deve sceglierlo culturalmente. Per un periodo non era nella cultura degli Stati Uniti, ora lo è». Queste sono le parole di Sam Altman, CEO di OpenAI, che, in collegamento da San Francisco, ha partecipato all’Italian Tech Week di Torino. «E’ difficile dire se il PIL raddoppierà o triplicherà con l’intelligenza artificiale – ha aggiunto – Ma sarà sicuramente un cambiamento generale, uno dei boom economici più grandi, su questo sono positivo. Nell’AI siamo empirici, e non teorici. Andranno sviluppate capacità specifiche e non generali».
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AI, impatto e consumo energetico
Essere tech, oggi, implica un consumo energetico abbastanza ingente, si sa. In merito al tema, Altman ha dichiarato che OpenAI, insieme a Microsoft e ad altre aziende, ha investito in Helion, una startup che si occupa di energie rinnovabili. «Nel prossimo decennio molti ambiti saranno impattati, e gli effetti saranno positivi. Per esempio l’istruzione: ci sarà la possibilità di imparare in modo più efficace, sarà uno strumento che lavora con gli insegnanti. Ma anche la salute, le terapie. Ci può essere un miglioramento della produttività». Il papà di ChatGPT non ha, però, tralasciato i rischi dell’AI. «Oggi riguardano soprattutto la disinformazione, anche se con i modelli del futuro bisognerà stare attenti ai cyber attacchi e alle armi biologiche» ha precisato. Nessun impatto negativo per i creativi né per i musicisti, che, più di altri, temono l’AI, assicura Altman. «Le persone hanno delle ansie comprensibili rispetto alla tecnologia, ma questa dovrebbe ampliare le capacità creative degli artisti. Alcuni impatti saranno negativi, ma ci saranno anche possibilità nuove. Il ruolo umano non deve sparire. Le aspettative salgono, quindi la qualità aumenta ancora di più, si possono aprire spazi nuovi in cui la gente può fare cose migliori. Naturalmente servirà creatività e genialità». E ha concluso: «Siamo alla ricerca di modelli economici capaci di retribuire chi aiuterà a perfezionare i nostri strumenti. È difficile dire cosa potrà succedere in 30/40 anni nel mondo del lavoro, dopo la rivoluzione dell’AI. Di certo, gli esseri umani porteranno sempre avanti la propria creatività, con degli strumenti in più a supportarla».
Il premio business angel 2023
Il miglior Business Angel d’Italia del 2023 è Roberto Marsella. A decretarlo, durante l’Italian Tech Week, la giuria presieduta da Mauro Ferrari (vincitore dell’edizione 2022), e composta da 27 persone tra i principali protagonisti degli investimenti in innovazione e startup in Italia (e tra queste anche Chiara Trombetta, Head of Media and Events di StartupItalia). Tra i finalisti, oltre al vincitore: Marco De Guzzis, Elena Paola Lanati e Silvia Pugi.
«Un onore ricevere questo riconoscimento – ha commentato Roberto Marsella a StartupItalia – Non me lo aspettavo perché gli altri investitori erano tutti molto qualificati. Per me essere stato premiato rappresenta, oltre a una grande soddisfazione a livello personale e professionale, un ulteriore stimolo per dare fiducia a generazioni di nuovi imprenditori». Organizzato ogni anno dal Club degli Investitori con il supporto di KPMG, UniCredit, UniCredit StartLab, e con il patrocinio di Italian Tech Alliance, il premio business angel dell’anno è stato assegnato a colui che, più degli altri ha saputo non solo dare supporto alle startup ma anche lanciare iniziative di successo, a detta di Giancarlo Rocchietti, presidente del Club degli Investitori. Marsella è Head of Private Assets all’interno di un gruppo assicurativo europeo e da anni investe in fondi di private equity e di private debt. Il suo primo investimento personale di private equity risale al 1991. Ha lavorato presso società come Merrill Lynch, UBS e per il Fondo Strategico Italiano. Ha trascorso i primi 15 anni della sua carriera a New York, dopo aver conseguito un MBA in finanza. Tra le società in cui ha investito ci sono: Dove Vivo, Caracol, ReeVo, Philogen, Deus Technology, Bandyer, Woom Italia, AB Solarpower, LP.I Spac (oggi Antares Vision), Talent Garden, First Advisory, Skinlabo, HWG, Arturai, Everton.