C’è un gadget tech che tutti avrebbero voluto testare all’ultimo CES di Las Vegas, dove è stato annunciato a gennaio 2024. Stiamo parlando del Rabbit R1, dispositivo prodotto dall’omonima startup fondata da Jesse Lyu e disponibile a 199 dollari negli Stati Uniti. Il prodotto è già nelle mani degli early adopter, giornalisti ed esperti del settore curiosi di conoscere le potenzialità di questo agente di intelligenza artificiale. A conquistarsi la scena è stato questo imprenditore, classe 1990, con alle spalle diverse iniziative e un’importante exit.
Jesse Lyu: una lezione per chi fa startup
In una recente intervista a TechCrunch Jesse Lyu ha parlato di una delle esperienze più importanti della sua carriera: l’accesso a Y Combinator, l’acceleratore californiana da cui sono passate alcune delle società tecnologiche più importanti al mondo. «La prima lezione che ho imparato da Y Combinator due anni fa è che il 99% delle startup morirà. Se la vostra mentalità di imprenditori è: ‘Oh, ho un’idea geniale e posso garantirvi che funzionerà’, siete degli illusi. La realtà è che una startup è un gioco di sopravvivenza».
Nato a Xi’an, in Cina, Jesse Lyu ha coltivato fin da giovane la passione per tecnologia e innovazione. Come viene riportato sul suo profilo LinkedIn ha studiato in UK, a Liverpool, dove si è laureato prima in financial mathematics e poi in marketing. Nel 2014 ha fondato Raven Tech, startup venduta poi nel 2017 a Baidu, una delle più importanti Big Tech in Cina. L’azienda è partita sviluppando una tecnologia per l’interazione uomo-macchina, settore nel quale Jesse è ancora attiva con Rabbit.
Rabbit, una hardware startup
Il confronto con l’ecosistema americano, e in particolare con Y Combinator, è stato fondamentale per il percorso di Rabbit, che ha raggiunto la notorietà a livello internazionale (tra gli addetti ai lavori si intende) durante il CES di Las Vegas. Non si tratta dell’unico assistente di AI che promette di mandare in pensione lo smartphone. L’AI Pin di Humane, altra startup californiana, è un device molto più piccolo dell’R1 e senza schermo.
The Verge ha pubblicato di recente una recensione sull’R1, nella quale si spiega che cosa al momento il prodotto di Jesse Lyu può fare – prenotare una corsa su Uber, avviare la musica, tradurre il parlato – e che cosa invece non può fare – inviare mail per esempio. Come ha spiegato in una lunga intervista il prodotto non è frutto di un percorso breve: sono nove anni che Jesse Lyu è al lavoro sulla tecnologia e sull’hardware. In un certo senso, Jesse Lyu è stato in grado di temporeggiare rispetto alla sua idea iniziale, fin dai tempi di Y Combinator.