Lo strumento inserito dal team di OpenAI all’interno della piattaforma di intelligenza artificiale soltanto poche settimane fa infrangerebbe il diritto d’autore
“Browse with Bing”, la funzione disponibile su ChatGpt introdotta poche settimane fa da OpenAI, non è più disponibile. Ma per quale ragione?
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Dove è finito “Browse with Bing”?
La nuova funzione disponibile dalla piattaforma di intelligenza artificiale di IA permetteva di leggere per intero articoli che online sono disponibili soltanto a pagamento tramite il motore di ricerca Bing, di proprietà di Microsoft. Nonostante “Browse with Bing” fosse pensato per accrescere la mole di informazioni che ChatGPT per elaborare i dati con contenuti più aggiornati, la funzionalità di ricerca in realtà riusciva ad aggirare i cosiddetti “paywall”; i sistemi di piattaforme terze, come le testate online, che offrono articoli a pagamento. In diversi casi riscontrati, alla richiesta di visualizzazione di un testo completo di un articolo da un indirizzo web specifico, il chatbot mostrava il contenuto per intero nonostante questo fosse disponibile solo previo abbonamento.
«Abbiamo disabilitato la funzione beta di “Browse with Bing” per precauzione visto che dobbiamo tutelare i proprietari dei contenuti ma stiamo lavorando per riportare al più presto la beta e apprezziamo la vostra comprensione», ha dichiarato il team di OpenAI.
OpenAI e il diritto d’autore
In merito a questo tipo di vicende, OpenAI è coinvolta in molteplici controversie legali. Tra queste, una in particolar modo denuncia il fatto che l’organizzazione abbia utilizzato libri protetti da copyright come base dati per addestrare i sistemi di intelligenza artificiale senza ottenere il permesso da parte degli autori. L’accusa ritiene che ChatGpt possa riassumere interi libri non disponibili online nella loro interezza, infrangendo così il diritto d’autore.