Dopo l’annuncio delle dimissioni di Thierry Breton da Commissario della Commissione UE, in polemica con la presidente von der Leyen, Elon Musk non ha voluto lasciarsi scappare l’occasione per pubblicare uno sfottò su X. «Bon voyage», ha scritto. Touché da parte del politico francese, che però ha aggiunto: «Sono rimasti biglietti per Marte? Ho qualche idea per regolamentare da quelle parti». L’ex Commissario ha incarnato la linea dura di Bruxelles nei confronti delle Big Tech e più volte ha festeggiato sui social i passi avanti della Commissione rispetto a una maggiore severità normativa.
Perché Elon Musk e Thierry Breton litigano?
L’ex Commissario è soltanto uno dei diversi politici europei contro cui il proprietario di X ha espresso critiche. Uno dei confronti più recenti tra i due ha riguardato la chiacchierata dell’agosto scorso su Spaces tra il Ceo di Tesla e il candidato alla Casa Bianca Donald Trump, da mesi sostenuto apertamente dal miliardario. Quest’ultimo è da tempo tenuto sotto la lente dell’UE, dal momento che il Digital Services Act (DSA) classifica X come piattaforma online “molto grande” e in virtù di ciò richiede il rispetto delle norme europee più severe.
In sostanza l’ex Commissario non ha mai apprezzato la linea del Ceo di Tesla nella tutela ad ogni costo della libertà di parola se questa comporta discorsi d’odio o informazioni false veicolate su uno dei più noti social network al mondo. E per questo aveva spedito una comunicazione ufficiale all’imprenditore. Come aveva fatto con gli inserzionisti qualche mese fa, durante un’intervista in cui li ha mandati a quel paese senza giri di parole, il Ceo ha subito risposto alla lettera di Bruxelles con un meme altrettanto colorito.