Lo scontro tra le Big tech come Meta, X, e altre, contro le normative UE si fa sempre più intenso. E con Trump alla Casa Bianca, si profila un’accesa battaglia sulla regolamentazione del mercato tecnologico tra la nuova amministrazione americana e l’Unione Europea. Nel frattempo, Zuckerberg di Meta in un video ha affermato: «Lavoreremo col presidente Trump per respingere i governi di tutto il mondo che se la prendono con le società americane e premono per una censura maggiore», ha detto in un video con il quale ha annunciato lo stop al fact-checking, accusando, tra l’altro, l’Europa di avere: «un sempre crescente numero di leggi che istituzionalizzano la censura e rendono più difficile realizzare qualsiasi innovazione lì». Ma quali sono le regolamentazioni che tanto fanno infastidire le grandi aziende tech americane?
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Quali sono le regolamentazioni contro cui vanno le Big tech?
Tra le normative che l’Unione europea ha definito in questi ultimi anni ci sono quelle relative alla protezione dei dati personali, regolazione dei mercati e dei servizi digitali, copyright e in materia di intelligenza artificiale.
Il DSA
Il DSA disciplina intermediari e piattaforme online come mercati online, social network, piattaforme per la condivisione di contenuti, app store e piattaforme online per viaggi e alloggi. L’obiettivo della normativa è quello di prevenire le attività illegali e dannose online e la diffusione di notizie false garantendo la sicurezza degli utenti, proteggendo i diritti fondamentali e creando un contesto equo e aperto per le piattaforme.
Il DMA
Il DMA ha stabilito una serie di criteri oggettivi e molto precisi per definire le piattaforme online di grandi dimensioni che esercitano una funzione di controllo dell’accesso, i “gatekeeper”. Le norme hanno definito gli obblighi e i divieti che queste piattaforme devono rispettare nelle loro attività quotidiane.
L’AI Act
Con l’AI Act è stato, poi, definito il primo regolamento globale sull’AI al mondo, la legge europea sull’intelligenza artificiale per affrontare questioni essenziali come la trasparenza, le norme relative al diritto d’autore e la gestione dei rischi. In questo contesto, la Commissione ha avviato una consultazione su un codice di buone pratiche per i fornitori di modelli di IA per finalità generali.
Le grandi piattaforme sono sempre state “allergiche” alle regole europee sostenendo che il contesto giuridico comunitario e queste regole pongano un freno all’innovazione e che le stesse imprese europee fossero limitate nella competizione globale dell’iper-regolamentazione comunitaria.