Mentre tutte le altre app permettono una narrazione positiva di sé, la piattaforma francese spopola tra i giovani lasciando fuori dalla porta like, follower e filtri. L’obiettivo? Ricordare agli adolescenti quanto siano artefatte le foto condivise
Il successo di BeReal, specialmente tra i giovani della Generazione Z, ha provocato un po’ di scompiglio nel panorama dei social media. Al punto che TikTok e Instagram sono corse ai ripari per cercare di competere. Ma sarà un successo autentico? Se è vero, come è vero, che il panorama dei social media si trova all’interno di una grande fase di cambiamento, alla ricerca di una nuova identità, è anche vero che proprio in questi momenti possono nascere nuove piattaforme, nuove app che rappresentano l’avvio di questo cambiamento.
Negli anni scorsi abbiamo assistito troppe volte alla nascita di applicazioni, annunciate come rivoluzionarie e mirabolanti, per poi sciogliersi come neve al sole alla prima prova dei fatti. Invece, l’emerge di app che puntano sempre più ad una condivisone reale di ciò che ci circonda, e non di ciò che vorremmo ci circondasse, sembra dimostrarsi una tendenza abbastanza solida.
Leggi anche: Elon Musk vuole (di nuovo) comprare Twitter. Ripercorriamo l’intera vicenda
A tal punto da cominciare a raccogliere già decine di milioni di follower. In questa tendenza si inserisce la nascita di BeReal, l’app di cui tutti parlano e che si sta dimostrando capace di consolidare la propria presenza all’interno del panorama dei Social Media come vera novità, quasi rivoluzionaria. Se ancora non vi è capitato di entrare in contatto con una app come BeReal, allora è il caso di riportare ciò che è scritto all’interno dell’app: “Niente filtri. Niente follower. Solo amici che condividono l’uno con l’altro. Su BeReal, scopri la vita reale dei tuoi amici e ti avvicini a loro”.
“Negli anni scorsi abbiamo assistito troppe volte alla nascita di applicazioni, annunciate come rivoluzionarie e mirabolanti, per poi sciogliersi come neve al sole alla prima prova dei fatti”
Ecco, queste poche parole definiscono bene di cosa si tratta quando si parla di BeReal, app di condivisione di foto in cui una volta al giorno, a un’ora casuale, a ogni utente viene inviata una notifica per pubblicare una foto dell’ambiente circostante entro un lasso di tempo di 2 minuti. Ad oggi, BeReal riscuote già un discreto successo con oltre 20 milioni di utenti attivi mensili e 10 milioni di utenti attivi giornalieri nel mondo. Certo, si tratta di poche decine di milioni di persone, ma se ci fermiamo a pensare sul motivo che ha spinto quelle persone a registrarsi, forse non sono così pochi. E i numeri sono in crescita, ovunque. I numeri in termini di download dicono che in Italia sono stati, a maggio di quest’anno, 127 mila.
Intanto un breve cenno alle sue origini. BeReal vede la luce nel 2020 e solo due anni più tardi conosce un successo travolgente. I fondatori sono i francesi Alexis Barreyat e Kevin Perreau i quali volevano portare sul mercato un’app che mettesse al centro la realtà che ogni utente vive tutti i giorni, senza tanti orpelli e filtri per mascherarla. A dare manforte al progetto è stato anche un un round di finanziamento da 30 milioni di dollari, guidato da Andreessen Horowitz e Accel, nell’aprile di quest’anno. E poi a maggio, sempre di quest’anno, BeReal si è assicurata 85 milioni di dollari in un round di finanziamento guidato da DST Global di Yuri Milner. Tutto questo ha elevato il valore di BeReal a 600 milioni di dollari.
Come funziona BeReal
Ma come funziona BeReal? Una volta effettuata la registrazione, l’app permette di condividere soltanto una foto al giorno, ritraendo momenti diversi. Su BeReal, come noto, non esistono like, filtri e followers. La piattaforma invita gli utenti a dedicare alla condivisione soltanto due minuti al giorno. Il contenuto deve essere creato in un momento specifico della giornata, proprio quando arriva la notifica sullo smartphone. Questo per invitare gli utenti a non essere vittime della compulsività, dell’essere sempre e costantemente online e di rincorrere una perfezione artefatta. Ed è forse questo il punto di forza di BeReal, anzi lo è certamente. Mentre tutte le altre app social media permettono una narrazione di sé omettendo tutto ciò che è negativo e che quindi non è bello. Non si tratta di una realtà artefatta, ma sicuramente, avendo più tempo a disposizione, si decide di condividere ciò che è bello e non ciò che è reale. Ed ecco che BeReal impone invece una narrazione diversa. Se si svuole essere parte di questa narrazione, la regola è quella di condividere tutto, in quel preciso momento.
“Tutte le altre app social media permettono una narrazione di sé omettendo ciò che è negativo e che quindi non è bello”
Si può quindi comprendere perché BeReal stia guadagnando terreno, con questi scatti immediati e quotidiani che offrono una rappresentazione più riconducibile vita reale, che può effettivamente contribuire a creare comunità e connessioni reali, rispetto ai seguaci online. BeReal ha un grande seguito tra la Generazione Z e negli ultimi mesi ha accresciuto la sua popolarità proprio tra quelli che siamo soliti definire “nativi digitali”. Ad agosto di quest’anno, BeReal occupava la prima posizione nell’;App Store di Apple, davanti a Instagram (n. 8) e Facebook (n. 18). È stata tra le dieci app gratuite più popolari per gran parte dell’estate.
TikTok e Instagram non stanno a guardare
Tutto questo clamore attorno a BeReal ha attirato l’attenzione anche delle piattaforme direttamente concorrenti. E parliamo, nello specifico, di TikTok e di Instagram. Proprio le due app che al momento si contendono il prezioso pubblico della Generazione Z. E anche in questo caso si è messo in atto quel processo di “copia-incolla” che abbiamo conosciuto tante volte in questi ultimi anni. Il fatto che questo processo coinvolga anche BeReal significa anche consacrarla all’interno del panorama dei social media come app da monitorare attentamente. E infatti, TikTok negli Usa, qualche giorno fa, ha lanciato una funzionalità chiamata TikTok Now. Si tratta di una funzionalità che invia una notifica agli utenti una volta al giorno, invitandoli a scattare una foto o un video entro un certo periodo di tempo per condividerlo con gli amici. Proprio come accade su BeReal, gli utenti non possono vedere ciò che gli amici hanno postato finché non condividono i propri contenuti.
“La combinazione di foto casuali e la modalità a doppia fotocamera sono concetti chiave su cui si basa proprio BeReal”
A differenza di BeReal, TikTok aggiunge una funzione video di 10 secondi ma per il resto si può dire che i due servizi sono quasi identici. Instagram, dal canto suo, non poteva certo rimanere a guardare. Nelle scorse settimane l’app di Meta, dopo alcuni rumors diffusosi sui social, ha confermato l’avvio di un test di una funzionalità chiamata Candid Challenge. In pratica, gli utenti vengono incoraggiati, attraverso questa funzionalità, a condividere un selfie al giorno, in un orario casuale della giornata, sfruttando la doppia fotocamera di Instagram, che cattura una foto con l’obiettivo anteriore e posteriore allo stesso tempo. La combinazione di foto casuali e la modalità a doppia fotocamera sono concetti chiave su cui si basa proprio BeReal. Di fronte ad una crescita così elevata, non sono mancate, ovviamente le critiche. Molti trovano questa modalità di narrazione “reale” alla lunga noiosa, senza alcun ingrediente che possa generare curiosità e coinvolgimento. Al punto che certi esperti l’hanno definita troppo umile per essere in grado di avviare una tendenza.
Al momento i fatti danno ragione ai due fondatori Alexis Barreyat e Kevin Perreau, i quali adesso, come scriveva qualche giorno fa il Financial Times, vogliono indagare la possibilità di introdurre funzionalità a pagamento. Una indiscrezione che ha sorpreso non poco, ma che invece trova una sua logica. Se è vero che il successo è stato immediato, è anche vero che lo stesso non è sinonimo di “duraturo” (vedi alla voce Clubhouse). Allora Barreyat e Perreau vogliono provare a rendere il loro progetto più solido, grazie all'interesse mostrato verso BeReal dagli investitori, per fare in modo che l’app non sia una cometa dle panorama social media. La previsione di funzionalità premium permetterebbe poi di realizzare una squadra focalizzata sulla crescita dell’app e permetterebbe ai due fondatori di resistere alle insidie delle grandi piattaforme social media. Perché si sa che prima o poi la strada è l’acquisizione.