Il Bayesian, l’imbarcazione affondata a largo di Porticello nel palermitano battente bandiera del Regno Unito, è una lussuosa barca a vela di 56 metri. Costruita dal cantiere Perini navi di Viareggio nel febbraio 2008 e ristrutturata quattro anni fa, l’imbarcazione è progettata per crociere esclusive. Nel 2009 aveva ricevuto il premio di Superyacht come migliore barca a vela. Ma quanto è tech l’imbarcazione?
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Il Bayesian come il Titanic?
Era considerato da molti indistruttibile, proprio come il Titanic, la barca di sulla quale viaggiavano alcuni uomini d’affari britannici come il tycoon Mike Lynch, attualmente disperso, e il presidente di Morgan Stanley International, Jonathan Bloomer. Secondo alcuni siti britannici, il Bayesian, che vantava l’albero in alluminio più grande del mondo, sarebbe di proprietà della “Revtom Ltd”, società con sede nell’isola di Man che farebbe capo ad Angela Bacares, moglie del tycoon britannico Lynch, il “Bill Gates britannico” come veniva chiamato da molti. Aveva già affrontato viaggi transoceanici senza problemi ed era progettato per resistere a eventi metereologici ben più importanti di una tromba d’aria nel mar Mediterraneo.
Dal varo al naufragio
Varato dal cantiere di Viareggio nel febbraio del 2008, con il nome di “Salute“, Bayesian è stato ristrutturato 4 anni fa. Lo scafo e la sovrastruttura di questo superyacht erano interamente in alluminio, così come il suo albero di 72.27 metri e a pieno carico pesava 543.4 tonnellate. A bordo c’era spazio per 12 ospiti più 10 membri dell’equipaggio, per un totale di 22 persone, esattamente quelle presenti durante l’incidente. “Salute” è stato il primo esemplare della serie da 56 metri ad essere armato a sloop. La progettazione dell’unico e imponente albero di 75 metri, il più lungo al mondo mai costruito in alluminio, è opera della Divisione Alberi di Perini Navi, che ha sviluppato un modello matematico, approvato dall’ente di classifica Germanischer Lloyd, per ottimizzare il peso dell’albero. La Divisione alberi ha anche progettato macchine e attrezzatura di coperta speciali per sostenere e controllare l’imponente piano velico di oltre 2.900m2. Rispetto alle sorelle “Burrasca”, “Santa Maria”, “Rosehearty” e “Selene”, Salute vantava, oltre al classico pozzetto di poppa, un ampio pozzetto di prua, ideale per la salvaguardia della privacy anche quando si è ormeggiati in porto.