Come ogni mercoledì ospitiamo Notizie dal futuro, la rubrica di Paola Pisano, professore associato di Economia e Gestione delle Imprese all’Università di Torino e già Ministro dell’innovazione tecnologica e della digitalizzazione. Un viaggio attorno al mondo su tecnologia, intelligenza artificiale ed ecosistemi hi-tech
Notizie attorno al mondo, con l’innovazione come denominatore comune. Sono quelle raccolte tutti i mercoledì sui profili social di Paola Pisano, tra questi LinkedIn e Instagram, nel tentativo di comprendere dove ci porterà la tecnologia e qual è il suo ruolo nella vita di istituzioni, aziende e semplici cittadini.
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Apple sta cercando di dimostrare agli Stati Uniti che può fare a meno della Cina. Nel 2018 ha annunciato l’intenzione di investire 350 miliardi di dollari nell’economia statunitense. Un accordo di questi mesi con Broadcom, multinazionale americana che progetta, sviluppa e produce microchip, darà l’opportunità ad Apple di avere la produzione di chip per telefoni 5G negli Stati Uniti.
Sarà possibile eliminare la Cina come “fornitore” ma mantenerla come “cliente”? La Cina è cruciale per Apple sia per la produzione sia per la vendita dei suoi prodotti. Apple continua a produrre il 90% degli iPhone in Cina. Proprio questa settimana Apple ha iniziato a vendere i propri device sulla piattaforma WeChat. Vision Pro Headset, ultimo prodotto di Apple nel campo della mixed reality, è assemblato dall’azienda cinese Luxshare.
Dopo Zalando anche ad Amazon sta stretto il Digital Service Act dell’Unione Europea. Amazon ha presentato una istanza in tribunale per annullare il suo inserimento tra le “piattaforme online di grandi dimensioni”. Altre 18 aziende, che rientrano nella definizione di piattaforme di grandi dimensioni, tra cui Twitter e TikTok, stanno osservando l’iter di Amazon per eventualmente avviare altre azioni legali. Essere individuati come una piattaforma di grandi dimensioni significa avere maggiori obblighi nei confronti della disinformazione e dell’odio online.
L’Unione Europea rimarrà ferma sulle sue posizioni anche verso aziende apparentemente lontane dal mondo dell’informazione? Il Digital Service Act è stato concepito per affrontare i rischi sistemici posti da aziende molto grandi che hanno come principale introito la pubblicità e che diffondono notizie e informazioni. Amazon potrebbe non rientrare in questa descrizione così come Zalando poiché non diffondono contenuti, come la disinformazione, che le norme europee, mirano a contrastare. Tenere sotto controllo queste piattaforme potrebbe significare però migliorare la sicurezza e l’autenticità dei prodotti venduti online.
Lunedì 17 luglio entrerà in vigore un nuovo accordo tra UE e USA per la condivisione dei dati. L’accordo ha l’obiettivo di rendere più sicuro il trasferimento dei dati e informazioni personali tra Europa e Stati Uniti. Il nuovo accordo prevede maggiori requisiti sul trattamento responsabile e sulla cancellazione delle informazioni personali. Il precedente accordo noto come “privacy shield” era stato annullato perché non limitava l’accesso ai dati da parte delle autorità statunitensi come avviene invece in Europa.
Questo accordo migliorerà le relazioni tra aziende europee e americane in materia di trasferimento dati? Questo nuovo accordo obbliga le aziende a cancellare i dati che non sono necessari, alla protezione delle informazioni. Se i dati sono condivisi con terze parti, i cittadini dell’EU potrebbero chiedere un risarcimento in caso di cattiva gestione.
La Cina sta elaborando nuove regole sull’intelligenza artificiale generativa per incoraggiarne lo sviluppo e permetterne il controllo. La Cyberspace administration – organo cinese di controllo di Internet – potrebbe richiedere che le aziende ottengano una licenza prima di rilasciare modelli di IA generativa. I modelli dovranno essere registrati presso le autorità entro 10 giorni dalla loro lancio. Le autorità cinesi hanno lasciato intendere nella loro bozza di regolamento che, i gruppi tecnologici che realizzano un modello di AI, saranno quasi completamente responsabili di qualsiasi contenuto creato.
La Cina ce la farà a conciliare censura e sviluppo tecnologico? La bozza di regolamento pubblicato ad aprile prevede che i contenuti dell’ IA debbano incarnare i valori socialisti fondamentali. L’AI dovrà essere affidabile e controllabile. La bozza di regolamento prevede che i dati utilizzati dalle aziende per addestrare i modelli, debbano garantire “veridicità, accuratezza, obiettività, diversità”. La qualità dei dati utilizzati per addestrare i modelli di AI è un’area chiave di controllo normativo per affrontare questioni come le “allucinazioni” dei sistemi.