In questi ultimi giorni il gruppo di hacktivisti filorussi, NoName057(16), ha colpito con una serie di attacchi hacker alcune infrastrutture italiane utilizzando il progetto DDosia: un client decentralizzato che permette a coloro che accedono a uno speciale canale Telegram di inviare richieste massive verso specifici target che vengono definiti da parte dell’organizzazione hacktivista. Ma questa volta ha controbattuto Anonymous Italia, che ha sferrato una serie di attacchi adottando, però, una tecnica differente.
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Come ha agito Anonymous Italia
La tecnica adottata da Anonymous Italia contro NoName057(16) è quella del “deface“. Scendendo un po’ più nel dettaglio, un deface è un attacco di “hacking” che può avvenire tramite il furto di un account di amministrazione da un portale oppure attraverso la vulnerabilità del portale stesso. Orientato a modificare il contenuto visibile di una pagina web senza autorizzazione, gli aggressori che eseguono un attacco di deface sostituiscono o sovrascrivono il contenuto originale della pagina con informazioni indesiderate, spesso di natura vandalica, politica o pubblicitaria. Questo tipo di attacco è progettato per attirare l’attenzione, danneggiare l’immagine del sito web e diffondere un messaggio specifico agli utenti che visitano la pagina compromessa. Gli attacchi di deface possono verificarsi attraverso l’accesso non autorizzato ai file del sito web, l’iniezione di codice malevolo nelle pagine web o altre vulnerabilità nella sicurezza del server o delle applicazioni web e le conseguenze possono essere gravi: danni all’immagine e alla reputazione del sito, perdite finanziarie, violazioni della privacy degli utenti e azioni legali.