Andrea Stroppa, l’esperto analista di Musk, si dice convinto che la perquisizione della Finanza nei suoi confronti sia una mossa «politica» prima che giudiziaria e un’iniziativa che punta a delegittimare il colosso messo in piedi dal magnate americano. Già la scorsa domenica, 13 ottobre, poche ore dopo il successo del test di lancio con atterraggio compiuto da un razzo della SpaceX di Elon Musk, su X aveva scritto: «Stiamo lavorando per far diventare l’Italia grande partner di SpaceX. Per portare servizi, creare posti di lavoro e far crescere le nostre piccole e medie imprese. Qualcuno, anche nei palazzi, sta provando a fermarci. Fate sentire la vostra voce!».
Ed è ancora via social che il collaboratore italiano di Musk continua a rispondere agli utenti che chiedono commenti sulle indagini a suo carico.
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Che cosa ha dichiarato Andrea Stroppa?
Prima delle indagini era un utente molto attivo sul social di Musk, con il nickname “Claudius Nero’s Legion” tra due emoticon di un lupo, adesso ribatte così a un utente che gli chiede se è in grado di rispondere alle accuse che gli sono state mosse: «Certo, non vedo l’ora».
E alla Farnesina ha dichiarato: «Nessun documento riservato è stato passato a qualcuno. Tutti i rapporti che ho tenuto nel tempo con i pubblici ufficiali sono sempre stati improntati alla massima correttezza e trasparenza» auspicando «che possa essere accertata in tempi rapidi la mia totale estraneità: proseguo nel mio lavoro con l’abituale serietà». La perquisizione nei suoi confronti ha riguardato anche chat dai titoli più o meno significativi («Pacchi, Napoli, Amleto, bonifico, soldi…»).