La principessa Arch deve salvare il proprio mondo dall’invasione aliena. Pronti a sparare?
Ad alcuni non dirà nulla il nome di Yu Suzuki, dunque una premessa è d’obbligo. Stiamo parlando di un autore nipponico di videogiochi divenuto parecchio celebre per il proprio contributo alle IP di SEGA. Nel 2008 è lui stesso ad aver fondato la software house indie Ys Net, distinguendosi peraltro con una raccolta fondi per lo sviluppo di Shenmue III (1 milione di dollari raccolto). A quarant’anni di distanza da Space Harrier, titolo uscito a metà anni Ottanta, lo studio ha deciso di lavorare a un sequel. Vediamo dunque di scoprire qualcosa di più su Air Twister, disponibile su tutte le console e su Steam.
Con una grafica dai tratti molto marcati e colorati, Air Twister è uno shooter dall’anima decisamente arcade. Gli appassionati di retro gaming si ritroveranno all’istante a proprio agio in questo sparatutto incastrato in un percorso su binari, dove avremo limitate possibilità di movimento. La protagonista dell’avventura si chiama Arch, ed è una principessa parecchio combattiva: il suo obiettivo il pianeta in cui vive, AIR, da un’invasione alinea.
Non ci troviamo affatto di fronte a una trama originale, anzi. Come sparatutto regala d’altra parte momenti di divertimento in un mondo costruito con un certo gusto per mostri e ambientazioni che si mescolano, senza alcuna paura di inserire dettagli che fanno strabuzzare gli occhi (dagli scheletri di dinosauri rimasti miracolosamente in piedi dopo millenni alle radici volanti).
L’obiettivo di Air Twister è ovviamente sparare e destreggiarsi nei 12 livelli complessivi che compongono l’avventura. A impreziosire il tutto c’è senz’altro l’accompagnamento musicale: la colonna sonora è stata infatti affidata interamente a Valensia, compositore olandese molto apprezzato da Yu Suzuki.
Le armi non mancano e Air Twister saprà accontentare i cecchini che amano le azioni più spericolate. Nel complesso il titolo raggiunge la sufficienza e vale soprattutto come occasione per riscoprire la carriera di Yu Suzuki.