Brad Smith, Microsoft: «Abbiamo bisogno di freni di sicurezza e di interruttori anche nei sistemi di intelligenza artificiale»
Mentre la Commissione europea e l’impresa comune europea per il calcolo ad alte prestazioni (EuroHPC JU) si sono impegnate ad aprire e ampliare l’accesso alle risorse di supercalcolo di livello mondiale per le startup europee di intelligenza artificiale, il presidente di Microsoft, Brad Smith, ha affermato che non vi è alcuna possibilità che venga creata un’intelligenza artificiale superintelligente entro i prossimi 12 mesi. E ha avvertito che potrebbero volerci decenni. Alcuni definiscono le parole di Brad Smith rassicuranti, mentre per altri il progetto Q* (“Q-Star”) potrebbe rappresentare una svolta nel mare magnum dell’intelligenza generale artificiale (AGI) che potrebbe dare a molte startup quello slancio necessario per affermarsi sui più importanti mercati a livello globale. E sebbene le potenzialità di questi superstrumenti siano ancora poco note, OpenAI definisce l’AGI “sistemi autonomi che superano gli esseri umani nei compiti economicamente più preziosi”.
Leggi anche: Le dieci startup italiane che voleranno a Seattle per incontrare le Big Tech USA
Cosa ha detto Brad Smith
«Non c’è assolutamente alcuna probabilità di vedere questa cosiddetta “AGI”, in cui i computer sono più potenti delle persone, nei prossimi 12 mesi. Ci vorranno anni, se non molti decenni, ma adesso penso che sia il tempo di concentrarsi sulla sicurezza di questi strumenti – ha affermato il presidente di Microsoft durante un incontro con alcuni giornalisti in Gran Bretagna – Ciò di cui abbiamo veramente bisogno sono i freni di sicurezza. Proprio come si fa quando si rimane chiusi in ascensore, quando c’è bisogno di un interruttore automatico per l’elettricità, un freno di emergenza per un autobus, così dovrebbero esserci degli interruttori anche nei sistemi di intelligenza artificiale che controllano le infrastrutture critiche, in modo che l’essere umano possa sempre controllarle».