Substack ha aperto le porte ai pagamenti in bitcoin per abbonarsi alle newsletter. Per chi non la conoscesse, stiamo parlando di una delle più note piattaforme web verticali sul mondo delle mail periodiche, spedite da giornalisti, artisti e liberi professionisti che confezionano contenuti originali solo e soltanto per chi li desidera. La notizia, ripresa da tutte le testate specializzate nel mondo crypto, è arrivata a poche ora dal ritorno di bitcoin oltre la soglia dei 50mila dollari (mentre scriviamo è poco al di sotto). Fondata nel 2017 a San Francisco, Substack è stata una delle startup che hanno contribuito a rivoluzionare il mondo dei media sul web, voltando pagina rispetto all’idea che gratis significa “di buona qualità” a prescindere. “La posta in arrivo sta diventando un mezzo più attraente del news feed” di Facebook e di altri social si leggeva in un articolo del New York Times. Cosa cambierà ora con bitcoin?
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Sono oltre mezzo milione i lettori che pagano i content creator di Substack e la novità delle ultime ore vede la collaborazione tra la società e OpenNode, azienda specializzata nel campo delle criptovalute. «Avere questa opzione darà agli scrittori più flessibilità e libertà, e non vediamo l’ora di fare di più in crypto per soddisfare le loro esigenze», ha dichiarato Nick Inzucchi, product designer di Substack. Sfruttando il Lighting Network sembrerebbe che il circuito sia addirittura più veloce di quello delle carte di pagamento.
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Il fatto che Substack voglia esplorare l’ecosistema bitcoin non stupisce se si guarda alla compagine degli investitori. Tra questi, infatti, compare anche Andreessen Horowitz, VC di Menlo Park definito crypto–obsessed. Per il momento i pagamenti in bitcoin saranno ammessi soltanto per una ristretta cerchia di newsletter e, ovviamente, i content creator che riceveranno gli abbonamenti in questa valuta potranno ritirare i loro guadagni.
