L’azienda punta a ultimarlo entro l’estate. Per sfruttarlo anche sul metaverso
Non è l’unica grande azienda ad aver investito nel campo dei super computer. Ma Meta, l’ex gruppo Facebook, ha annunciato che entro fine anno inaugurerà il suo nuovo AI Research SuperCluster (RSC) e, stando alla multinazionale di Menlo Park, sarà il più potente utilizzato nel campo dell’intelligenza artificiale. I cantieri sono aperti da due anni e non si sono fermati neppure durante i periodi più difficili della pandemia. Questo anche perché la concorrenza è alta. Come ricorda il Wall Street Journal tra i partner dell’iniziativa c’è anche Nvidia, azienda che è già al lavoro su una tecnologia simile come spiega The Verge. Ma a cosa servirà un simile apparecchio? “RSC – spiega Meta – aiuterà i nostri ricercatori a costruire nuovi e migliori modelli di intelligenza artificiale che possono imparare da trilioni di esempi; lavorare in centinaia di lingue diverse; analizzare senza soluzione di continuità testo, immagini e video insieme; sviluppare nuovi strumenti di realtà aumentata”.
I lavori sembrano già a buon punto, tanto che come riporta ZDnet Meta starebbe già utilizzando il super computer per allenare modelli di Natural Language Processing. «Le esperienze che stiamo costruendo per il metaverso richiedono un’enorme potenza di calcolo: quintilioni di operazioni al secondo (1 quintilione ha 30 zeri, ndr), ha commentato il CEO di Meta Mark Zuckerberg. Entro la fine dell’estate AI Research SuperCluster ospiterà 16mila GPU complessive.
Ma a cosa serve un’unità di elaborazione grafica nel campo dell’intelligenza artificiale? Protocol ha ricordato che da anni gli esperti hanno compreso che i chip e la tecnologia sempre più performante per migliorare la grafica nei videogiochi possono essere sfruttati anche per il calcolo in ambito AI. Meta non ha dato ulteriori informazioni sui costi dell’investimento. La multinazionale guidata da Zuckerberg è al lavoro sull’intelligenza artificiale da quasi un decennio, da quando nel 2013 è stato inaugurato il Facebook AI Research lab.
Oltre a quanto già accennato, il super computer di Meta dovrebbe essere utile anche per iniziare a dare un’idea più chiara di cosa sia il metaverso. Il termine, diffusosi a cominciare dal 2021, è già tra le buzzword del 2022 e ha letteralmente dominato il dibattito tra esperti e aziende durante l’ultima edizione del CES di Las Vegas. Ma per quanto Meta non sia più configurata come un’azienda focalizzata soltanto sul mondo social, è dalle piattaforme che l’azienda controlla (Facebook e Instagram in testa) che Menlo Park vuole ricavare ancora più informazioni. «Sospetto che ciò a cui stanno guardando è il tesoro di dati che ottengono dai loro utenti: un enorme set di dati, troppo grande per la maggior parte dei sistemi di intelligenza artificiale che i ricercatori utilizzano in genere», ha detto al WSJ il dottor Bill Gropp, director of the National Center for Supercomputing Applications all’University of Illinois.