Dal proiettore low-cost al secchiello di pollo fritto che stampa foto dello smartphone: rassegna di diavolerie da fast food sperimentate in giro per il mondo. Con cui ci piacerebbe avere a che fare
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Cronaca di una serata trascorsa al Ford Social Restaurant in compagnia di Giovanni Gaetani, direttamente da Masterchef Italia. Tra piatti prelibati e tweet scatenati
Intervista con il vicepresidente per l’Europa centrale e meridionale di Quandoo, servizio di booking: 3.400 i ristoranti affiliati in Italia, posizioni aperte per sales e account manager
I Connected Cycle sono dei pedali smart in grado di comunicare con il nostro smartphone (la batteria interna si ricarica pedalando). Possono monitorare la qualità del viaggio, le nostre prestazioni e fungere da antifurto.
Fra app e body sensors, il futuro della salute sembra essere sempre più connesso con l’idea di misura di sé. Ecco alcuni aspetti su cui vale la pena riflettere, fra grandi opportunità e grandi vulnerabilità.
È la nuova startup del re degli antivirus: John McAfee. Basterà avere in tasca il dispositivo per aprire la porta di casa, l’auto, e per loggarci sui nostri account senza bisogno di password. Il tutto con un unica “chiave” digitale.
Ben Popper, giornalista di The Verge, lo ha testato al CES di Las Vegas: «È il classico gadget di cui nessuno ha bisogno ma che tutti vorrebbero provare». Per chi, invece, ha paura degli effetti nocivi sono disponibili alternative composte da aromi naturali tipo erbe medicinali, foglie di tè o caffè.
Creati dal National Institute of Informatics nipponico, nascono per contrastare le tecnologie per il riconoscimento facciale. Grazie a delle lenti speciali non consentono alle fotocamere di mettere a fuoco il volto. Si chiamano Privacy Visor e saranno in commercio da giugno.
Il robot chef supera la prova zuppa di granchio: nel 2017 sarà sul mercato (a 15mila dollari). Ma ci sono anche smart frigo (schermo Full HD) e un social piano cottura (touch-screen)
Si chiama Parrot Pot, è un vaso robot wireless ed è in grado di monitorare i parametri della pianta. Quindi annaffia (se serve) o avverte se all’orto di casa serve più luce. Grazie a un’app