Offrire soltanto uno strumento per mettere in contatto domanda e offerta non è più abbastanza. Così la capostipite del delivery si trasforma in partner finanziario dei ristoratori
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Dopo la pizza, ferma al vertice, hamburger, giapponese, cinese, italiano. Boom per le specialità regionali e fra impiegati, studenti e in generale Millennials. Le dinamiche del food delivery, in 18 città
Varietà e scoperta i trend principali. Intanto il colosso inglese, che in Italia muove 50 milioni di euro, cambia immagine e posizionamento
La piattaforma di food delivery ha lanciato una nuova iniziativa con comune di Milano, Caritas e Pony Zero per ridurre gli sprechi e redistribuire il cibo a chi ne ha bisogno
Parla Marco Tosatto, 24 anni, neolaureato allo IED che ha organizzato la “pizzata di addio per PizzaBo”. In pochi giorni più di 2 mila persone si sono riunite intorno all’evento. A Startupitalia.eu spiega perché lo ha fatto
Il food delivery attrae l’interesse degli investitori. Pochi, grandi, protagonisti si stanno spartendo l’Europa. Tra unicorni (4), round oltre i 100 milioni (9) e l’alternativa tra pubblico e privato. Una mappa degli ultimi 5 anni.
Grazie all’Ipo, il gruppo olandese supera il miliardo di dollari. Diventano così quattro gli unicorni del food delivery europeo: Takeaway, Deliveroo, Just Eat e Delivery Hero. Che si stanno muovendo per spartirsi il continente (con alcune intersezioni)
L’azienda inglese ha lanciato il suo Food Tech accelerator: cinque startup riceveranno 20mila sterline e guida per sviluppare i loro progetti. La call spiegata
Just Eat investirà, in ognuna delle 5 startup, 20.000 sterline, entrando con una quota del 5% in ciascuna di esse
Al via entro l’anno in Inghilterra le consegne con i droni stradali, già testati a Tallinn e Berlino. I sei robottini attraverseranno la strada a 6 km all’ora e notificheranno anche il loro arrivo