Il racconto dell’esperienza (positiva) di una cena diversa. Abbiamo testato la piattaforma di Gnammo e ci siamo fatti raccontare dal founder le ultime novità
home restaurant
La startup italiana di social eating spiega cosa prevede il DdL sull’home restaurant approvato alla Camera. Tra i vari provvedimenti l’obbligo di pagamenti digitali, bocciato il limite di fatturato (ma non quello di coperti)
Niente tassa su AirBnB, stretta sui bagarini digitali e regolamentazione degli home restaurant. In questi giorni la Camera discute alcuni provvedimenti che riguardano le piattaforme digitali. Tra inerzia, passi avanti e nodi ancora da sciogliere
Giro d’affari da 1,3 mln di euro per il modello d’ospitalità diffusa di due architetti milanesi. Da 100 a 400 appartamenti entro il 2016, primi a Milano nel 2017. E il food made In Italy sempre protagonista: chef a domicilio e showcooking…
Cook4 stringe una partnership con AssoApi, prima scuola di formazione online dedicata al food per portare a casa dei gourmant i piatti degli chef professionisti. Obiettivo: garantire la qualità (e la sicurezza) del social eating
Con 20 miliardi di fatturato nel 2015, gli italiani puntano sulle specialità locali e sulla tradizione. Un successo confermato anche dalle ormai tante piattaforme tra social eating e home restaurant
Cristiano Rigon, cofondatore della piattaforma Gnammo, ascoltato in commissione a Montecitorio: “Il social eating è un’altra cosa, fuori dalle regole se sotto i 5.000 euro annui”
Dopo il parere del MISE che prometteva di mettere una stretta alla sua attività e in attesa di una legge che comprenda le evoluzioni del settore della ristorazione, il portale ha pubblicato un codice etico per fare ordine nell’attività degli utenti e ridefinire i confini tra il “mangiare social” e gli home restaurant
Dopo le polemiche dei ristoratori, un parere del MISE equipara il social eating alla ristorazione tradizionale. L’ennesimo colpo basso alla sharing economy o tutela dei consumatori?