Un calo prezzi di oltre il 50% per arance, pomodori e peperoni. Ma sugli scaffali il costo per i consumatori rimane invariato. Così deflazione e clima mandano a picco interi settori agricoli
export
Nonostante il calo dei consumi di salumi, crescita del +8% sul 2014, con oltre 2 milioni e mezzo di cosce di suino fresche mandate in lavorazione. Tira bene l’affettato in vaschetta, stabile l’export
A Vinitaly anche Fattoria Casabianca, la prima a ottenere la certificazione di vegano per il Chianti. Tutto biologico e cruelty free, tappi riciclabili, etichette in carta riciclata. I risultati? Un +60% di vendite nell’export
Oltre 4 mila espositori, visitatori da 120 Paesi: a Verona parte l’edizione 50 di Vinitaly, la rassegna più importante per il made in Italy (e il premier Renzi incontrerà il re dell’e-commerce cinese Alibaba)
L’export cresce anche nel 2015. Ma i nodi non mancano. Il direttore generale di Federvini: “Migliorare la distribuzione e accelerare sul Ttip”. Bene l’accordo Intesa-Mipaaf, a patto che i finanziamenti vadano a chi li merita
Troppi i prodotti che ancora non portano sulle etichette l’origine degli alimenti. Così concorrenza e clima pazzo abbattono i prezzi per i produttori: -43% dei pomodori, -27% per il grano duro, -30% per le arance
Le aziende del made in Italy a Chengdu portano la qualità e l’eccellenza del nostro vino. Poi la Cina tornerà qui, al Vinitaly di Verona ad aprile. Dove Renzi incontrerà Jack Ma, il re di Alibaba. L’obiettivo? Un mercato enorme, ancora da esplorare
Al via una grande promozione del made in Italy gastronomico in Usa, Giappone, Cina, Russia, Emirati arabi uniti, Brasile. Master class e borse di studio. Coinvolte ambasciate, chef (Cracco e Oldani) e Coni (con le Olimpiadi)
Dal caffè (bulgaro) Mafiozzo alla salsa (piccante) “Wicked Cosa Nostra”. Sono tanti i prodotti che, all’estero, in etichetta utilizzano gangster, padrini e “imprese” della mafia. Anche così (e non solo con i tarocchi) si danneggia il made in Italy
Il re dell’aperitivo raggiunge un accordo con i francesi e lancia un’Opa amichevole per acquisire il liquore. Per Campari (una ragnatela di brand mondiali) è l’ennesima operazione strategica, anche per la distribuzione