Stop agli sprechi di monouso, soluzioni alternative per le anestesie, progettazione degli edifici in grado di sfruttare la luce solare: il settore sanitario vale il 5% delle emissioni serra globali
chirurgia
Il riconoscimento è stato consegnato al Congresso dell’IHPBA. Il girato proviene dalle stesse telecamere che aiutano i medici durante l’operazione. Abbiamo intervistato il direttore dell’équipe
È poco più grande di una pastiglia e almeno dieci volte più piccolo dei normali pacemaker, non ha bisogno degli usuali cavi cardiaci per funzionare né di una “tasca chirurgica” sotto la pelle per garantire la terapia.
Stan Larkin, 25 anni, soffriva di una malattia genetica rara, la cardiomiopatia familiare, trasmessa dai parenti di primo grado. Ha battuto il “record” sopravvivendo con il suo cuore artificiale per 17 mesi, portato dentro uno zaino. Poi il trapianto di successo.
È l’Istituto Nazionale Tumori Regina Elena il primo centro medico specializzato in impianti ossei stampati in 3D grazie alla collaborazione di due aziende tutte italiane. Una tecnologia in grado di salvare la vita a migliaia di pazienti e di migliorare la qualità degli interventi.
Nella città veneta è stato effettuato il primo trapianto di mandibola con protesi stampata in 3D. L’ha realizzata una giovane azienda italiana, la Sintac, che stampa protesi dentarie su misura e low cost.
A Londra, il 14 aprile, ci sarà il primo intervento chirugico su un paziente malato di tumore trasmesso in streaming e fruito in realtà virtuale. È l’inizio di una nuova rivoluzione.
NiLiBoRo è un piccolissimo robot-verme che tra circa due anni potrebbe portare un’ondata di cambiamento nella chirurgia dei tumori che riguardano l’orecchio medio e l’osso temporale.
Ecco NOTES, la tecnologia del Politecnico di Milano che vuole aiutare i chirurghi nelle operazioni addominali. Mette insieme un sensore video HD, un obiettivo zoom e un sistema di illuminazione con controllo automatico.
Dalla startup Novagenit la soluzione alle infezioni post-operatorie, che ogni anno costano ai sistemi sanitari nazionali europei 800 milioni di euro.